Montalbano è un mio vecchio amore: adoro la sua lingua, l'ironia ,Vigata e i compriamari che lo circondano.Merito anche degli sceneggiati, ormai ogni libro è un film nella mia testa: vedo il paese, la sua verandina, conosco i volti e le voci...ma ,come tutti, anche il mio amato commissario invecchia..e non sto parlando dell'età ! Pur comprando il libro con entusiasmo e leggendolo con piacere ,devo ammettere che non è più come le prime volte, ormai si sa perfettamente cosa succederà quando Montalbano parla con il questore, col medico legale, sappiamo che Catarella storpia tutti nomi, cher Livia è un po' rompiscatole e che da Enzo si mangiano prelibatezze. Pur mantenedo la leggerezza e l'ironia,il resto comincia ad essere un po' troppo ripetitivo e quindi meno intrigante. E' come un matrimonio dove la passione è stata sostituita dall'abitudine: si procede per inerzia e sull'onda dei ricordi...e mi dispiace!