La Stagione della Caccia, pubblicato nel 1992, è stato il primo romanzo di Camilleri ad ottenere un successo notevole ed immediato sia da parte del pubblico che della critica. Stavolta l’ispirazione giunge da l’Inchiesta sulle condizioni sociali ed economiche della Sicilia (1875 – 1876), in particolare un passo del testo dove un membro della commissione domandava ad un responsabile dell’ordine pubblico circa il verificarsi o meno di fatti di sangue nella zona ed il secondo rispondeva così: "No. Fatta eccezione per un farmacista che per amore ha ammazzato sette persone". Il romanzo si apre con l’arrivo della nave che fa servizio postale da Palermo a Vigata, e con essa ogni giorno persone e volti più o meno conosciuti. Tra di essi fa capolino un personaggio nuovo, sconosciuto in paese, che si scoprirà essere Alfonso La Matina detto Fofò, giunto per aprire una farmacia. Fofò è figlio di Santo La Matina, che avendo prestato servizio per molti anni al Marchese Peluso come esperto erborista e farmacista, ha insegnato al figlio i tutti segreti del mestiere e gli impieghi delle erbe anche meno comuni. Eppure, poco dopo l’arrivo di Fofò e l’apertura della farmacia, iniziano ad aver luogo una serie di avvenimenti misteriosi, ed in particolare una serie di morti improvvise all’interno della famiglia del marchese Peluso... E’ iniziata la stagione della caccia