Un giallo che racconta una vicenda inventata, ma cosi' possibile specie negli omicidi di mafia. Molto bella e' la descrizione della semiologia mafiosa e l'aggancio con il Vangelo di Matteo, che da' lo spunto a Montalbano per risolvere il caso. I personaggi intorno sono come sempre molto umani e le loro debolezze fanno sorridere. Il campo del vasaio è l'evidente esempio di come quest'autore si sia felicemente e arditamente inventato una lingua,e come ci racconti sempre una vicenda contemporanea, con riferimenti alla politica e alla società in cui viviamo. Forse il più bello della serie del commissario Montalbano, certo il più umano. Vediamo l'ispettore alle prese con stati d'animo degni della grande penna di Camilleri. Originale, si legge tutto d'un fiat. DA NON PERDERE