Il mio cuore cattivo
  • 9788863805727
  • Corbaccio
  • 2013

Il mio cuore cattivo

di Wulf Dorn

C'è un vuoto nella memoria di Dorothea. Quella sera voleva uscire a tutti i costi ma i suoi l'avevano costretta a fare la babysitter al fratello minore mentre loro erano a teatro. Ricorda che lui non ne voleva sapere di dormire e urlava come un pazzo. Ricorda una telefonata che l'aveva sconvolta, ricorda di aver perso la testa, e poi più niente. Più niente fino agli occhi sbarrati del fratellino, senza più vita. C'è un abisso in quel vuoto di memoria, un abisso che parole come "arresto cardiaco" non riescono a colmare. Perché la verità è che lei non ricorda cosa sia successo. Solo adesso, dopo mesi di ospedale psichiatrico, di terapie, di psicologi, ha raggiunto faticosamente un equilibrio precario. Ha cambiato casa, scuola, città: si aggrappa alla speranza di una vita normale. Ma una notte vede in giardino un ragazzo terrorizzato che le chiede aiuto e poi scompare senza lasciare traccia. E quando, dopo qualche giorno, Dorothea scopre l'identità del ragazzo e viene a sapere che in realtà lui si sarebbe suicidato prima del loro incontro, le sembra di impazzire di nuovo. I fantasmi del passato si uniscono a quelli del presente precipitandola in un incubo atroce in cui non capisce di chi si può fidare, e in cui la sua peggiore nemica potrebbe rivelarsi proprio lei stessa... Fonte http://www.ibs.it/code/9788863805727/dorn-wulf/mio-cuore-cattivo.html


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Commenti (3)

06/12/2013 - brontolo
utente
La sinestesia è un fenomeno sensoriale percettivo involontario: cioè il percepire uno stimolo con un senso provoca una reazione netta e propria di un altro senso. Nel caso specifico della protagonista del libro, Doro, è in grado di trasformare in colori sia le personalità delle persone che le situazioni. Uno psycho-thriller quindi, come tutti i precedenti dello stesso autore. La narrazione in prima persona è sicuramente la scelta più giusta per trascinare il lettore in questa spirale di follia. In un scena del libro viene brevemente descritta una mosca che continua a sbattere contro un vetro, ed in effetti la vicenda della protagonista ricorda molto questa situazione: un insetto, non per nulla tra i personaggi compare anche una ragazza-insetto, che si trova rinchiusa in una bolla di vetro, percepisce la realtà all’esterno, ma non riesce a spezzare quella barriera che le impedisce di vedere chiaramente fuori e dentro di sé e quindi di fare e farsi chiarezza. Una trama claustrofobica che piacerà agli appassionati del genere, ma che a mio parere trova la chiave di svolta in un modo un po’ tirato per i capelli, o forse sono io che mi aspettavo un escamotage un po’ più adatto ad un thriller. La causa scatenante il tutto fa sorgere una doppia riflessione. Se da una parte si potrebbe criticare la scelta di un movente alquanto banale, dall’altra è sicuramente vero che nulla è più banale del male, e che spesso dal momento di blackout della ragione di fronte a un momento di stress o crisi, possono nascere reazioni a catena inarrestabili se non si riesce a tenere a bada “ Il cuore cattivo” che tutti abbiamo. Gioca indubbiamente a favore del libro la conoscenza diretta dell’autore di alcune di queste situazioni, non per patologia, sia chiaro, ma per lavoro. Un libro piacevole, anche se continuo a preferire “Il superstite”. T

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08/12/2013 - sofia
utente
Wulf Dorn ci ha abituati ai suoi psico-thriller dove ogni cosa non è quello che appare. Ricordo le fantastiche letture de La psichiatra, Il superstite e Follia profonda.Ne Il mio cuore cattivo si rivolge anche ad un pubblico più giovane . La sua protagonista Dorotea da tutti chiamata Doro è rimasta sconvolta dopo la morte del fratellino di due anni affidato alle sue cure una sera in cui i suoi genitori erano usciti per festeggiare il loro anniversario.La sua mente si rifiuta di ricordare che cosa sia successo quella sera tanto che per allucinazioni viene ricoverata per un periodo in un reparto psichiatrico per bambini.La successiva separazione dei genitori e il dover cambiare paese provocano in Doro altre sofferenze. Si aggiunge anche il fatto della sua sinestesia ovvero percepisce uno stimolo sensoriale provocando una reazione di un altro senso (del tipo guardare i numeri e associarle ai colori). Intelligente e sensibile Doro fatica a farsi capire dagli altri e la accompagneremo in una serie di fatti strani e inspiegabili. Romanzo scorrevole e come sempre avvincente ci avvicineremo al finale come sempre inaspettato. Consigliata la lettura anche a un pubblico giovane.

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02/03/2014 - crify
utente
Non c’è niente da fare, i romanzi di Wulf Dorn sono sempre una certezza per me. Sembra che questo autore sia l’unico che riesca a capire esattamente cosa mi aspetto da un Thriller (scritto appositamente con la lettera maiuscola). Non c’è alcun passaggio o punto negativo che posso citare, solo aspetti positivi per questo grande autore che continua a fare grandi romanzi i quali, con le semplici parole che potrebbero usare tutti, ma che nessuno usa, riesce a creare quell’atmosfera, quella paura che da un lato vuole far chiudere il libro, per aspettare che torni qualcuno in casa per non essere sola durante la lettura, ma dall’altro lato quella stessa paura si trasforma in una curiosità che ti divora letteralmente rendendoti ingorda di pagine, e quindi in pochi giorni riesci a finire un romanzo di 346 pagine (perché sì, di Dorn io leggo anche i ringraziamenti!). Nonostante le mille ipotesi che si possono fare Dorn riesce sempre a sorprendere, dirigendo il lettore, inconsciamente, nell’esatto punto in cui vuole portarlo… probabilmente l’autore stesso aveva già previsto quali sarebbero state le mie ipotesi via via che il romanzo proseguiva, e io che pensavo fossero ipotesi originali! Lo so, più che una recensione questo scritto è un libero sfogo alle emozioni che mi ha portato a sentire questo romanzo… ma per evitare di fare spoiler, o di riportare una trama che potete tranquillamente leggere sulla quarta di copertina, preferisco semplicemente lasciarvi con tre parole: LEGGETELO, PER FAVORE. (Cavolo, di solito sono soddisfatta delle recensioni che pubblico, ma con Dorn non ci riesco mai!..troppo coinvolta emotivamente..)

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