Il nuovo thriller dell'autore de "La pschiatra". Sono passati ormai vent'anni dalla scomparsa del fratello e Jan Forstner è ancora alla ricerca della verità. Quello in cui si imbatterà sarà però un incubo senza fine..
Chi ha letto La psichiatra di Wulf Dorn non potrà che apprezzare questo nuovo thriller psicologico Il superstite.Lo psichiatra Jan Forstner è il protagonista unico superstite della sua famiglia.Il suo incubo maggiore è l'avvenuta scomparsa del fratellino Sven di cui si ritiene responsabile.Tutto ciò che gli resta è un piccolo registratore che Sven aveva portato con sé la notte in cui erano usciti insieme e dove sono incise le sue ultime parole: Quando torniamo a casa? E poi il silenzio.E suo padre schiantatosi con l'auto in una folle corsa dove stava andando?La vita di Jan si riassume tutta in quella notte: ha studiato psichiatria come suo padre, si è specializzato in criminologia e ora è tornato al punto di partenza: alla Waldklinik, dove lavorava il padre e dove adesso lavorerà anche lui. "Le domande e i dubbi nella sua mente non vogliono cessare, cosa cercava il padre e che fine ha fatto Sven è morto o no? Ma perché ha la sensazione che la ragazza, morta nel lago, in qualche modo è legata alla sparizione del fratello e il tragico incidente del padre?
Un mucchio di domande e solo Jan potrà trovare le risposte, scavando nel passato della sua anima ma anche nel passato delle persone della cittadina di Fahlenberg."La psichiatra mi è piaciuto molto, ma direi che Il superstite lo supera per il gioco di introspezione e la caretterizzazione psicologica dei personaggi. In un thriller apprezzo la suspance che in questo non manca mai e solo verso la fine si intravvede il colpevole.(anche se devo ammettere che lo avevo intuito molto prima..) Un romanzo che ho apprezzato molto soprattutto la tematica che un trauma infantile può causare seri problemi in un adulto se non debitamente aiutato. Consiglio!
Vista la paura che ho provato leggendo il libro precedente di Wulf Dorn (La Psichiatra), devo ammettere che avevo un po' di reticenza nell'affrontare nuovamente lo psicopatico mondo di quest'autore tedesco.
Ma alla fine la curiosità ha prevalso, e ho iniziato a immergermi.
Squadra che vince non si cambia, e allora ecco che Dorn ambienta nuovamente il suo romanzo all'interno della Waldklinik di Fahlenberg, tra gli stessi corridoi in cui si aggirava Ellen, protagonista del precedente, ma questa volta il protagonista è Jan Forstner, figlio del noto psichiatra Bernhard di cui ha voluto seguire la carriera dopo la sua improvvisa morte.
Il passato di Jan è infatti macchiato di un ricordo doloroso, che lo tormenta ancora oggi: la sparizione del fratellino Sven, che quella maledetta sera spinto dalla curiosità tipica di un bimbo di sei anni aveva deciso di seguire il fratello maggiore in una strampalata avventura, e il conseguente incidente automobilistico in cui il padre perse la vita. Jan ancora adesso si porta le cicatrici e i sensi di colpa per l'accaduto, ma ora, tornando nel paese di origine, deve affrontare il passato che per troppo tempo ha cercato di sopprimere.
Come fu per "La Psichiatra", il tema della mente umana e dei suoi scherzi si rivela vincente e interessante, in quanto tutto rimane imprevedibile; di conseguenza la lettura diventa scorrevole e non si può far a meno di voltare pagina.
Chi stabilisce cos'è la pazzia? Chi sono i pazzi? Domande esistenziali che vengono affrontate nuovamente da Wulf Dorn.
Libro consigliatissimo per tutti gli amanti del genere: i thriller nord europei rimangono sempre dei capolavori!
Lo psichiatra Jan Forstner ho un grave trauma che lo tormenta sin dall'infanzia ed è appena uscito da una profonda crisi depressiva ma è intenzionato a riprendere in mano le redini la sua vita e lo vuole fare proprio là dove tutto ha avuto inizio, il suo paese natale. Ma il suo ritorno scatena una serie di eventi funesti che paiono tutti ricollegarsi agli accadimenti irrisolti del suo passato e tutto sembra ruotare attorno alla Waldklinik, la clinica psichiatrica già al centro del precedente libro "La psichiatra". Atmosfere cupe,oniriche, a volte quasi da film horror fanno da sfondo a questo libro, che procede agilmente e senza mai cedimenti di ritmo, azione e descrizione psicologica dei personaggi e della piccola comunità del paese ,sono abilmente miscelate,avvenimenti tragici i colpi di scena non mancano(forse qualcuno pare un po' esagerato) , così come i depistaggi, stavolta meglio riusciti che nel libro precedente , a mio parere.
Piuttosto che sulle morti recenti, l'attenzione è spostata sugli accadimenti del passato, su quanto questi possano incidere sulla psiche umana,e sul senso di colpa ,che è forse il vero protagonista del libro.
Questo romanzo ha tutti gli ingredienti per essere un ottimo thriller,una tragedia nel passato del protagonista,il mondo della psichiatria e quindi anche della follia,morti misteriose, strani avvenimenti ma...come spesso accade si gustano gli ingredienti della ricetta pregustando un risultato finale che poi non soddisfa le aspettative.Intendiamoci, Wulf Dorn scrive molto bene, il suo tratto è deciso ed incalzante, non si perde in chiacchere e non si dilunga in paroloni e florilegi letterari, ma, come già detto il finale non rende giustizia secondo me a tutto l'impianto del libro.Mi aspettavo qualcosa di diverso.
E' la prima volta che mi capita di leggere un sequel che mi appassiona e mi intriga più dell'opera prima. Avevo trovato "La psichiatra" abbastanza noioso, impreciso, scontato e banale e, proprio per questo motivo, ero molto scettica nell'intraprendere la lettura de "Il superstite". Nel corso della lettura mi sono dovuta piacevolmente ricredere: buon ritmo, intreccio interessante, il giusto mix di suspence e scorrevolezza. Jan, un talentuoso psichiatra, non riesce ad affrancarsi da un passato doloroso, che gli ha lasciato numerose cicatrici e domande che reclamano una risposta. Gli eventi succedutisi ventritre anni prima, fra cui la scomparsa del fratellino Sven, hanno segnato inesorabilmente la sua vita e quella della famiglia, ma anche l'esistenza degli abitanti del paese, in un turbinìo di accadimenti e conseguenze, che ora Jan è chiamato a districare, se vuole riprendere in pugno la propria esistenza e trovare finalmente un po' di pace.
I sensi di colpa, si intrecciano ai nuovi accadimenti, in una spirale sempre più serrata,che porta Jan a contatto con le fragilità dell'anima e della mente, e a sospettare di tutti, compreso se stesso. Finale non scontato, nè banale, ben costruito ed appagante, che risponde con coerenza ai tanti interrogativi emersi durante la narrazione. Una piacevole sorpresa, per chi era rimasto deluso dalla conclusione piena di vuoti ed inesattezze del primo libro.
Consigliato a chi ama i thriller psicologici, e non solo.
Sicuramente da leggere.
Dopo la psichiatra Wulf Dorn torna a stupirci con il Superstite.Ancora una volta tutto gira intorno alla Waldklinik.Jan Forstner,intrapresa la carriera del padre Bernhard,noto psichiatra,sta per ricevere un incarico nella medesima clinica.Ma l'incubo che ha tormentato Jan per tanti anni,il rapimento del fratellino Sven e la successiva morte del padre nel tentativo di salvarlo,tornerà a sconvolgerlo ancora una volta.Come per la psichiatra,Dorn riesce nuovamente a intrigare il lettore con il tema della Follia...Consiglio a tutti gli appassionati del genere thriller di leggere questo libro.