Il manoscritto ritrovato ad Accra
  • 9788845271861
  • Bompiani
  • 2012

Il manoscritto ritrovato ad Accra

di Paolo coelho

14 luglio 1099. Mentre Gerusalemme si prepara ali invasione dei crociati, un uomo greco, conosciuto come II Copto, raccoglie tutti gli abitanti della città, giovani e vecchi, donne e bambini, nella piazza dove Pilato aveva consegnato Gesù alla sua fine. La folla è formata da cristiani, ebrei e mussulmani, e tutti si radunano in attesa di un discorso che li prepari per la battaglia imminente, ma non è di questo che parla loro il Copto: il vecchio saggio, infatti, li invita a rivolgere la loro attenzione agli insegnamenti che provengono dalla vita di tutti i giorni, dalle sfide e dalle difficoltà che si devono affrontare. Secondo il Copto, la vera saggezza viene dall'amore, dalle perdite sofferte, dai momenti di crisi come da quelli di gloria, e dalla coesistenza quotidiana con l'ineluttabilità della morte. "Il manoscritto ritrovato ad Accra" è un invito a riflettere sui nostri princìpi e sulla nostra umanità; è un inno alla vita, al cogliere l'attimo presente contro la morte dell'anima.


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Commenti (3)

22/01/2013 - tosfor
utente
Veramente un bel libro. La scena è ambientata nell'anno 1099. Un vecchio saggio, che tutti chiamano il Copto, intrattiene nella piazza di Gerusalemme dove Pilato ha pronunciato il suo giudizio nei confronti di Gesù, tutti i cittadini che, accorsi ad ascoltarlo, si attendevano da lui una sorta di strategia per combattere il nemico ormai alle porte. Il Copto invece snocciola tutta una serie di consigli su come vivere la vita in modo da vincere qualsiasi battaglia senza l'utilizzo delle armi. Parla di lealtà, di amore e di saggezza che considera le uniche armi possibili per vincere ogni conflitto. Consiglio la lettura a chi piace prendere spunto per riflessioni personali sul senso della vita e sul senso della morte. Buona lettura a tutti Fortunato

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24/03/2013 - Gino
utente
E’ da tanto che volevo leggere qualche altro libro di Coelho, grazie all’occasione che mi ha dato una mia amica mi sono apprestato a leggere il suo ultimo libro. Il libro nasce prima dal ritrovamento di alcuni papiri in Egitto e poi successivamente dal manoscritto ritrovato ad Accra che dà il titolo anche al libro. Nel libro si ritrova la trascrizione del manoscritto, e attraverso un profeta quale il Copto nella piazza di Gerusalemme dove Ponzio Pilato decretò la morte di Gesù si discute di problemi quotidiani, di vita, d’amore, della sfera pubblica, attraverso pillole divise in capitoli, che perciò non ricreano una linea della storia, ma solo un manualetto di supporto. Trovo il libro non molto riuscito, sia perché ho letto di meglio, sia perché avrei preferito che ci fosse una storia lineare non un compendio di consigli qua e là. Booktrailer: http://video.ilmessaggero.it/index.jsp?videoId=2157&sectionId=5 “Ma che cos’è la conoscenza? Poiché nessuna voce si era levata in risposta, ha proseguito: Non è qualcosa che conduce alla verità assoluta sulla vita e sulla morte, bensì quello che ci aiuta ad affrontare le sfide della vita quotidiana. Non è l’erudizione che deriva dai libri, la quale fomenta unicamente vane dispute intorno a ciò che è accaduto o che accadrà, bensì la saggezza che dimora nel cuore di uomini e di donne di buona volontà.” “La solitudine non è l’assenza dell’Amore, bensì il suo compimento. La solitudine non è l’assenza di un compagno o di una compagna, ma il momento in cui la nostra anima può parlarci liberamente e aiutarci a prendere delle decisioni riguardo alle nostre vite.”

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24/03/2013 - sofia
utente
Inconfondibile lo stile di Paolo Coelho in questo libro Il manoscritto ritrovato ad Accra come già ne “L’alchimista” o ne “Veronica decide di morire”, attraverso la storia dei suoi personaggi, permette al lettore di svolgere un viaggio personale. La trama adifferenza degli altri due libri è molto scarna.La storia si svolge nel 1099 a Gerusalemme. La città sta per essere attaccata dai crociati e la popolazione, formata da tutte e tre le confessioni religiose (cristiana, ebraica e musulmana), si ritrova nella piazza in cui Pilato aveva condannato Gesù, per ascoltare un saggio, il Copto. Tutti si aspettano che questo saggio parli del modo di affrontare la battaglia imminente, che si sarebbe svolta il giorno seguente. Ma il Copto parla di un’altra battaglia e fornisce loro armi diverse da quelle che si aspettavano.ogni capitoloè dedicato alle risposte che il saggio dà alle domande di alcuni membri della popolazione. I temi sono su princìpi quali l’amore, la solitudine, la bellezza, la sconfitta, i nemici ecc., che vanno a formare i piccoli capitoli del libro. Le risposte non hanno l'intenzione di essere un manuale new age su come sopravvivere, ma l'autore vuole semplicemente che il lettore rifletta su queste tematiche che riguardano una battaglia ben diversa da quella narrata nella storia. Al guerriero dirà per esempio “ Accetta con serenità il combattimento che ti attende domani, giacché siamo pervasi e guidati dallo Spirito Eterno, che spesso ci obbliga ad affrontare situazioni che reputa indispensabili per il prosieguo del nostro cammino.” per chi legge è semplicemente un modo per affrontare le battaglie quotidiane della vita. Da leggere!

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