Il dono di Asher Lev
  • 9788811677970
  • Garzanti
  • 2011

Il dono di Asher Lev

di Chaim Potok

Asher Lev è un ebreo osservante che, a dispetto delle circostanze più avverse, è diventato un pittore di fama internazionale. Quando muore un amato zio, deve intraprendere il viaggio di ritorno con la moglie e i due bambini da Parigi a New York. Asher Lev sente che "qualcosa di strano sta accadendo a Brooklyn... una vaga sensazione di venire risucchiato" e quasi subito deve fronteggiare lo sdegno e l'animosità che le sue opere suscitano nell'ambiente d'origine e le difficoltà che causano alla propria famiglia. Dolorosamente, si ritrova al centro dei conflitto tra la cultura in cui è nato e la cultura che ha forgiato per se stesso e che vent'anni prima l'aveva spinto all'esilio. Fonte http://libreriarizzoli.corriere.it/Il-dono-di-Asher-Lev/NtusEWcVWakAAAEr6nZUnlVy/pc?CatalogCategoryID=_tysEWcWcykAAAEppnMfmqGA


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Commenti (2)

10/05/2013 - sofia
utente
Con Il dono di Asher Lev Chaim Potok ci porta ancora nella mente del protagonista de Il mio nome è Asher Lev. Ormai è adulto sposato con due bambini e la morte dello zio lo riporta a Brooklyn. Non è cambiato niente i membri della sua comunità Chassidim sono ancora contro Asher Lev per le sue opere. Si sente in trappola e la settimana in cui lui doveva partecipare al lutto per lo zio si allunga oltremodo. Il Rebbe manovra ancora la sua vita e decide per lui.Asher Lev ha un momento di crisi anche nella sua arte e spesso rivede le persone a lui care che ormai non ci sono più.Anche in questo libro Potok ci fa immergere in una religione che per noi è troppo austera e pragmatica. Il non voler accettare il dono per la pittura di Lev porta tutta la comunità Landover ad una chiusura mentale che il lettore fa fatica ad accettare. In sostanza questo secondo libro non aggiunge granchè al primo, però l'autore sa parlare della sua gente in modo che attrae. Sicuramente è un libro che fa molto riflettere. Consigliato!

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11/05/2013 - Gino
utente
Ancora una volta ci troviamo in compagnia di Asher che è in conflitto tra l’esprimere la propria individualità attraverso l’Arte, e quindi la pittura e rimanere soffocare dalla sua stessa religione a cui si sente molto legato, quella ebraica. A tratti mi ha infastidito, e rallentato, vedere altri personaggi che sovrastano ancora una volta l’io del ragazzo, comunque si arriverà ad una scelta, quella del cuore, nonostante tutto. “Sarebbe splendido se potessimo trovare un mondo in cui fosse possibile conservare per sempre le belle sensazioni che ci da una favola, una canzone, conservare quelle sensazioni per sempre dentro di noi anziché provarle per momenti fugaci. Ascoltiamo una canzone o leggiamo una storia, e le belle sensazioni non ci rimangono dentro. O le pregustiamo oppure le abbiamo già provate e sono svanite . Non le proviamo mai ORA. Capisci cosa intendo? Sto scrivendo la storia di una bambina che scopre una grotta in cui c'è un adesso permanente.”

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