Ancora una volta ci troviamo in compagnia di Asher che è in conflitto tra l’esprimere la propria individualità attraverso l’Arte, e quindi la pittura e rimanere soffocare dalla sua stessa religione a cui si sente molto legato, quella ebraica. A tratti mi ha infastidito, e rallentato, vedere altri personaggi che sovrastano ancora una volta l’io del ragazzo, comunque si arriverà ad una scelta, quella del cuore, nonostante tutto. “Sarebbe splendido se potessimo trovare un mondo in cui fosse possibile conservare per sempre le belle sensazioni che ci da una favola, una canzone, conservare quelle sensazioni per sempre dentro di noi anziché provarle per momenti fugaci. Ascoltiamo una canzone o leggiamo una storia, e le belle sensazioni non ci rimangono dentro. O le pregustiamo oppure le abbiamo già provate e sono svanite . Non le proviamo mai ORA. Capisci cosa intendo? Sto scrivendo la storia di una bambina che scopre una grotta in cui c'è un adesso permanente.”