Il mio nome è Asher Lev
  • 9788811685630
  • Garzanti
  • 01/02/2002

Il mio nome è Asher Lev

di Chaim Potok

Asher Lev, un bambino ebreo di Brooklyn, ha la pittura nel sangue. Tutto nelle sue mani diventa disegno, immagine, colore: la casa, la madre, il padre, gli amici, la strada. Ma in una cultura come quella ebraica, tradizionalmente ostile alla rappresentanone figurativa, la vocazione di Asher è destinata a creare duri conflitti e alla fine una drammatica rottura. Asher incontra un maestro, va in Europa, a Firenze, Roma, Parigi... Quando torna a New York, è ormai un pittore affermato. Decide di misurarsi con un tema fondamentale nella storia della pittura, la crocifissione, scatenando un nuovo conflitto con il padre e con il suo ambiente d'origine. Potok continua qui ad affrontare le tematiche dei suoi grandi romanzi: il confronto tra la modernità e la tradizione, il rapporto tra la fede e l'arte, il contrasto tra l'individuo e i diversi gruppi di cui fa parte, per nascita o per scelta. Fonte http://www.ibs.it/code/9788811683551/potok-chaim/mio-nome-e.html


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Commenti (2)

12/03/2013 - Gino
utente
"Una vita dovrebbe essere vissuta per amore del cielo. Un uomo non è migliore di un altro perché è un medico e l'altro un calzolaio. Un uomo non è migliore di un altro perché uno è un avvocato e l'altro è un pittore. Una vita la si misura in base a come è vissuta nell'amore del cielo. Mi capisci, Asher Lev?" "Sì, Rebbe." "Ma c'è chi questo non lo capisce." Restai in silenzio. "Ci sono persone che tu ami e che ti amano, e che questo non lo accettano. Asher, onorare tuo padre è uno dei Dieci Comandamenti." "Sì, Rebbe." […] "Tutto è nelle mani del cielo, tranne il timore del cielo", citò. "Cosa posso dirti, mio Asher? Non so cosa abbia in serbo per noi il Padrone dell'Universo. Alcune cose sono date, ed è compito dell'uomo utilizzarle per portare la bontà nel mondo. Il Padrone dell'Universo ci dà qualche barlume, solo barlumi. Tocca a noi aprire bene gli occhi." Tacqui. "Asher Lev. Mio Asher Lev. Jacob Kahn mi dice che presto sarai pronto per mostrarti al mondo. Le sue parole sono per me un barlume, una luce. Dico a me stesso, Asher Lev sarà un grande artista. Viaggerà per il mondo in cerca di idee e di persone. I grandi artisti fanno del mondo intero la loro casa. Hai già cominciato a viaggiare. E io mi dico che in Europa ci sono grandi musei. Ci sono grandi musei in Russia. Sai che c'è l'Ermitage a Leningrado e il museo a Mosca. La Russia è una terra ricca d'arte e un giorno desidererai viaggiare sin là. Questo è per me un barlume, Asher Lev. Sto cercando di aprire bene i miei occhi per vedere. Ti dirò cosa mi disse una volta mio padre, possa riposare in pace. I semi devono essere gettati dappertutto. Solo alcuni daranno frutti. Ma non ci sarebbero i frutti dei pochi se non ne fossero stati seminati i molti. Capito, mio Asher?" E’ la storia di una famiglia ebrea ortodossa, è la storia di un dono incompreso, è la storia che fa vivere l’arte, si fa gioco di disegni che ti riempiono, ti lasciano saziano, ma che entrano in conflitto anche con determinate realtà. Chaim Potok come sempre un maestro nel risvegliare i sensi per arrivare a nuove comprensioni.

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17/03/2013 - sofia
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Oltre che leggere per passione e come forma di vita appartengo ad un Club di lettura dove ogni mese votiamo un libro proposto da un membro del club e che poi commentiamo nel mese successivo. L'amore per la lettura ha creato all'interno di questo club vari gruppi che condividono altre letture tra cui quelle dei classici della letteratura e attualmente stiamo rileggendo I promessi Sposi con La storia della Colonna infame e la trilogia del Signore degli anelli.Inoltre sempre nel Club da pochi mesi un gruppo di amanti dell'autore Chaim Potok che sono definite "potokiane" stanno leggendo questo autore e... posso io mancare? Certo che no!. Dopo Danny l'eletto e La scelta di Reuven abbiamo affrontato Il mio nome è Asher Lev. Un libro che definirei MERAVIGLIOSO!Asher Lev è un bambino ebreo chassidico che vive con il padre e la madre a Brooklin.Asher ha un dono speciale, ma che gli crea numerosi problemi per l'ambiente in cui vive.Asher ha un bisogno impellente di disegnare e tradurre tutte l sue emozioni in pittura.La crescita di questo bisogno creerà un forte contrasto fra lui e il padre membro di spicco nella comunità Chassid Ladover di Brooklin e braccio destro del Rebbe, capo spirituale dei Chassid.Potok saprà descrivere questo contrasto in modo mirabile e il lettore naturalmente parteggerà per il piccolo genio Asher.Alla fine il Rebbe deciderà di affidarlo ad un artista Jacob Kahn, scultore ebreo non osservante,che gli farà da guida nella sua crescita artistica e umana.Nel libro "Lo spirito dell'arte" che Jacob Kahn regala ad Asher c'è un passo che dice:.""ogni grande artista è un uomo che si è liberato della sua famiglia,della sua nazione,della sua razza. Ogni uomo che ha mostrato al mondo la via alla bellezza,alla vera cultura, è stato un ribelle, un "universale" senza patriottismo,senza casa,che ha trovato la sua gente in ogni dove""... e questa diventerà la filosofia del piccolo Asher grande artista in erba con nei tratti dei suoi disegni il segno del vero grande artista che diventerà. Mi è piaciuto molto lo sguardo introspettivo dell'autore delle sensazioni di un pittore che ammira e vuol ritrarre tutto quello che vede. Un libro che fa riflettere e che appaga il gusto del vero lettore.Consigliato!

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