L'arpa di Davita
  • 9788811685647
  • Garzanti
  • 2004

L'arpa di Davita

di Chaim Potok

È un anno cruciale quello in cui Davita a otto anni comincia a farsi un'idea del mondo: l'America si lascia alle spalle la crisi del '29 e i suoi genitori, intellettuali impegnati a sinistra, sognano l'avvento di una società più giusta. Ma l'affermazione del fascismo e del nazismo in Europa spegne ogni ottimismo. Davita adolescente si accosterà all'ebraismo, la religione della sua famiglia, scoprendovi non un rifugio consolatorio, ma una chiave per capire il mondo. Fonte http://www.ibs.it/code/9788811685647/potok-chaim/arpa-davita.html


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Commenti (1)

05/09/2013 - sofia
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Ilana Davita ha otto anni e in questo libro l'accompagneremo nel suo percorso di maturazione umana e spirituale che la renderanno consapevole di sè e del suo posto nel mondo. Davita cresce in un ambiente politicizzato la madre Channah ebrea polacca ha abbandonato la fede dei padri e abbracciato gli ideali comunisti dopo aver assistito in Polonia ad un pogrom dove la sorella muore e lei resta traumatizzata da uno stupro. Rìesce a rifugiarsi in America dove incontra Michael Chandal, è un giornalista americano che, come Channah, ha da tempo messo da parte la religione cristiana ed ha fatto della lotta contro il fascismo la sua missione di lavoro e di vita.Si sposeranno e lotteranno insieme per il partito. Il titolo del libro fa riferimento ad un’arpa: è l’arpa eolia che si trova in casa Chandal e che suona tutte le volte che viene aperta la porta di ingresso. E’ un oggetto a cui Michael è particolarmente affezionato e che Davita ama molto: "Montavamo l’arpa all’interno della porta d’ingresso, e quando la si apriva o la si chiudeva le palle percuotevano le corde e si sentiva ting tang tong tung ting tang nel più dolce e gentile del toni." Il momento in cui vive Davita è particolare è uno dei periodi più difficili del Novecento, quelli che vanno dalla fine degli anni trenta ai primi anni quaranta.La piccola sente i discorsi delle numerose riunioni che vengono fatte nella sua casa conosce regioni e fatti che ai suoi compagni di scuola sono sconosciuti e che , a volte, spaventano gli insegnanti.Non ha mai conosciuto nessun tipo di religione se non guardando stupita la zia Sarah, sorella del padre infermiera missionaria, che pregava inginocchiata.Inoltre seguendo una famiglia di vicini ebrei entra per la prima volta in una sinagoga e si avvicina alla fede di sua madre. Inutile descrivere tutte le vicende di Davita potrei lasciarmi prendere la mano e praticamente scriverne la trama togliendo a chi volesse leggere questo libro la sorpresa. Potok sa come incatenarci nelle sue storie questa a differenza delle altre che ho letto presenta una figura femminile che critica il ruolo che la donna ha nella comunità ebraica prettamente maschilista. Un romanzo che potrei definire di formazione che si intreccia con la storia cupa della Guerra civile in Spagna e l'ascesa al potere di Hitler.Lettura come sempre avvincente che fa nascere il desiderio di conoscere altre opere di Potok e che sicuramente leggerà con il gruppo di Potokiani di cui faccio parte. Consiglio la lettura.

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