Gesualdo Motta, muratore di umili origini, lottando con tutte le forze è riuscito a elevare la propria condizione e a diventare proprietario terriero, accumulando un consistente patrimonio. La sua ascesa sociale è suggellata dal matrimonio con Bianca Trao, una nobile decaduta costretta a sposarsi per riparare alla relazione colpevole con il cugino baronetto Nini Rubiera. Gesualdo non ama la moglie e sa che Isabella, nata pochi mesi dopo le nozze, non è figlia sua. La convivenza tra i coniugi è fonte di delusioni e amarezze. Bianca spesso malata non sa essere vicina al marito e sempre più viva è in Gesualdo la nostalgia per Diodata, la mite e devota serva che gli ha dato due figli. Isabella si vergogna delle umili origini del padre e invaghitasi del cugino Corrado la Gurna scappa di casa. Il matrimonio è impossibile perché Corrado è uno spiantato. Per rimediare alla compromissione della figlia e sempre alla ricerca di un’ulteriore affermazione sociale Gesualdo dà Isabella in sposa al Duca di Leyra, nobile palermitano squattrinato che dissipa la cospicua dote della ragazza. Deluso e malato Gesualdo si spegne nel palazzo di Palermo, solo ed estraneo al mondo che lo circonda, mentre assiste impotente allo spreco del patrimonio per il quale ha lottato e sacrificato affetti sinceri. Fonte http://www.wuz.it/articolo-libri/4774/riassunto-mastro-don-gesualdo.html