"Quanto siamo meschini, amica mia, se non possiamo essere giudici della nostra stessa felicità." "Storia di una capinera" è la storia di Maria adolescente siciliana orfana di madre, che il padre, succube della nuova moglie, ha destinato ad una vita di clausura in un convento di Catania. Durante l'epidemia di colera, la famiglia insieme a Maria si rifugia, per paura del contagio, sulle pendici dell'Etna ed è qui che la ragazza conosce Nino e se ne innamora, ma non solo, capisce quanto bella possa essere la libertà come la stessa natura, i fiori, il canto degli uccelli, il rumore del ruscello che scorre, i tramonti e il sopraggiungere della notte stellata e la lucente luna, il castagneto, le lunghe corse a perdifiato con il vento nei capelli e il sole che riscalda. Le gioie e i dolori di Maria sono scanditi nel romanzo dagli agenti della natura, è libera con la sua famiglia alle pendici dell'Etna e l'uccellino la sveglia canticchiando ed un raggio di sole la riscalda, tutto intorno a lei è meraviglioso e splendente, va in convento, tutto è silenzioso, freddo, non è possibile vedere il cielo stellato a causa delle grate e delle severe regole della badessa, proprio per questo continuo rapportarsi con la natura il libro per il lettore risulta poetico, lirico e suggestivo. "Fra me e tutta questa vita che mi circonda, domani, fra poche ore, si leverà un muro insormontabile, un abisso, una parola, un voto.....Fra me e il mondo, la natura, la vita, c'è qualche cosa di più pesante di una lapide, di più muto di una tomba." Il romanzo è scritto sotto forma epistolare, le lettere che Maria scrive alla sua amica Marianna, raccontano tutti i suoi stati d'animo: la felicità, i turbamenti ed il delirio finale. Il Verga affronta il tema della monacazione forzata, pratica diffusa alla fine dell'800, quando le ragazze orfane di madre, venivano costrette ad una "non" vita all'interno del convento, private della loro libertà di vivere il mondo e di amare, un'ingiustizia che l'autore paragona alla povera piccola capinera costretta a stare in una gabbietta e che pian piano, non potendo esser libera di volare decide che è meglio morire. La triste vicenda di Maria, scritta da Verga, è rivolta alle lettrici che amano le narrazioni sentimentali-poetiche e sul "mistero" del cuore umano, quanta sofferenza inflitta ad una ragazza che vuole vivere liberamente la propria vita. Un romanzo, che ho trovato un po' lontano, rispetto ai tempi che viviamo, con una scrittura delicata, poetica e suggestiva, che racconta una storia triste e malinconica.