Il giorno dei morti
  • 9788860441676
  • Fandango Libri
  • 16/09/2010

Il giorno dei morti

di Maurizio De Giovanni

Il commissario Ricciardi è il protagonista indiscutibile della scena criminale della Napoli anni Trenta. I casi che prende in consegna vengono risolti con abilità e precisione che lascia sconcertati i suoi colleghi e le istituzioni. A non tutti piace questa sua capacità che si dice sia innaturale, dettata addirittura dal demonio. Certo Ricciardi ha dalla sua un dono, quello di ascoltare le ultime parole del morto assassinato nel luogo del delitto. Un’abilità divinatoria che lo inserisce quasi in una categoria stregonesca. Eppure a volte neanche questi mezzi sembrano bastare di fronte ai misteri di certi crimini. Il Giorno dei Morti viene rinvenuto il cadavere di un bambino. Ricciardi è allertato e parte subito con la ricerca degli indizi. È un’indagine che però nasce in nefaste condizioni. Le autorità fermano ogni tipo di inchiesta perché sta per arrivare in città Benito Mussolini. Non è il caso di distogliere l’attenzione e a Ricciardi viene sottratta la pratica. Al giovane e coraggioso commissario toccherà indagare in modo clandestino, ma soprattutto dovrà indagare senza alcun indizio perché nel luogo del delitto, per la prima volta non viene avvertita alcuna voce. A questo punto un interrogativo: ha esaurito il suo dono oppure quel bambino non è stato ucciso lì? Maurizio De Giovanni torna con la sua voce inconfondibile e le atmosfere di una Napoli ipnotica e affascinante al quarto romanzo sul commissario che di storia in storia conquista e avvince sempre più lettori.


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Commenti (3)

03/02/2012 - Antonia
utente
Questo libro è stato un bell’inizio (anche se è il penultimo) per conoscere quest’autore!! Il commissario Ricciardi, è un personaggio che piace alle donne perché è bello ma sicuramente anche per quel suo carattere un po’ ombroso e timido. Il fatto che sia super accudito dalla sua tata mi lascia un po’ perplessa, ma fa parte della vita di quest’uomo che nonostante sia ricco, affettivamente ha avuto solo la fidata Rosa. In questo romanzo sono presenti delle figure femminili che nella narrazione hanno un ruolo molto importante, e sono tutte diverse. La trama scorre bene e gli ingredienti per un buon giallo ci sono tutti, si ha voglia di leggerlo tutto d’un fiato proprio perché il ritmo di scrittura invoglia a continuare e arrivare fino in fondo. Bellissima la figura del bambino, l’autore non è stato avaro di particolari nel descrivere la sua tragica vita e in alcuni punti è stato abbastanza crudo, tanto che sembra di vivere questa situazione. Quando si arriva alla lettura di ¾ del romanzo sembrerebbe che non ci dovranno essere altri colpi di scena e che la conclusione sarà scontata, ogni tassello è tornato al suo posto!! Invece no, il finale è inaspettato, le parole che hanno costruito la storia non farebbero mai pensare a un finale di questo tipo. Credo che Maurizio di Giovanni sia una bella “scoperta” per la letteratura italiana di genere.

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09/03/2012 - Ivana
17/04/2013 - Michelle
utente
Gocce di pioggia. Ognuno di noi conserva qualche istantanea della propria infanzia che ogni tanto salta fuori nei momenti più disparati con una nitidezza sconvolgente. Tra i miei fotogrammi c'è una bimba che, in un pomeriggio d'autunno nella camera da letto della nonna, osserva le gocce di pioggia sul vetro unirsi tra loro come molecole di mercurio e talvolta ne segue il percorso con un dito. Quella bambina non si annoiava per niente, non cercava di guardare il panorama, osservava le gocce e si chiedeva con scarso interesse se e quando i genitori sarebbero venuti a prenderla. L'anno col commissario Ricciardi si conclude con la storia della morte di un bambino abbandonato che, nonostante tutto, sorride fiducioso alla ricerca disperata di affetto ma i veri protagonisti sono la pioggia battente che scorre ovunque, non lava, non purifica ed un cane che, come il gatto nero di Poe, perseguita i vivi con la sua sola presenza. "Sulla lastra di vetro scorse l'ultima pioggia dell'autunno. Come una lacrima. Come una goccia di sangue"

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