La donna dei fiori di carta
  • 9788830433960
  • Longanesi
  • 2012

La donna dei fiori di carta

di Donato Carrisi

Il monte Fumo è una cattedrale di ghiaccio, teatro di una battaglia decisiva. Ma l'eco dei combattimenti non varca l'entrata della caverna in cui avviene un confronto fra due uomini. Uno è un prigioniero che all'alba sarà fucilato, a meno che non riveli nome e grado. L'altro è un medico che ha solo una notte per convincerlo a parlare, ma che ancora non sa che ciò che sta per sentire è molto più di quanto ha chiesto e cambierà per sempre anche la sua esistenza. Perché le vite di questi due uomini che dovrebbero essere nemici, in realtà, sono legate. Sono appese a un filo sottile come il fumo che si leva dalle loro sigarette e dipendono dalle risposte a tre domande. Chi è il prigioniero? Chi è Guzman? Chi era l'uomo che fumava sul Titanic? Questa è la storia della verità nascosta nell'abisso di una leggenda. Questa è la storia di un eroe insolito e della sua ossessione. Questa storia ha attraversato il tempo e ingannato la morte, perché è destinata al cuore di una donna misteriosa. www.lafeltrinelli.it


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Commenti (6)

27/05/2012 - brontolo
utente
Abbandonato momentaneamente il thriller, Carrisi ci regala un libro che è una piccola favola della memoria. Come un moderno aedo ci porta in un’atmosfera fumosa, dove realtà storica, leggenda e fantasia si mischiano per dare vita ad una storia che potrà piacervi o no, ma che non potrete abbandonare a metà. Carrisi riesce a fare in modo che la sua narrazione sia penetrante, la curiosità stimolata, lasciando alla fine al lettore quella sensazione di stranezza, quella voglia che quanto narrato sia vero, pur sapendo che è solo una storia, la stessa cosa che capita ascoltando appunto una favola. Realtà storica, leggenda e fantasia abbiamo detto : la realtà è quella della vita di trincea della Grande Guerra. Merito dello scrittore è quello di aver reso con poche parole tutta l’atrocità, la violenza, il dolore, la paura e l’orrore della vita nelle trincee. La leggenda è quella di un uomo che pare sia stato visto fumare tranquillamente sul ponte del Titanic durante l’affondamento, un uomo che parrebbe però fosse morto due giorni prima della partenza del transatlantico. Il resto è frutto della fantasia : l’incontro tra due nemici in una grotta sul monte Fumo poco prima dell’ultimo assalto degli italiani, il loro raccontare una storia e trovarsi così uniti nel sentimento della narrazione, nel conforto dell’immaginazione, nella condivisione di una storia che cambierà la vita di colui che sopravviverà. Citando il libro dico “ Non fate come lo scettico spettatore che per mero orgoglio non ammette di essere stato affascinato”.

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28/05/2012 - Gino
utente
Inizio con il dire che il primo libro di Carrisi che leggo. Il libro si apre con la tragedia del Titanic, siamo nel 1912 un uomo aspetta che arrivi la sua morte sul ponte, fumando un sigaro. Quattro anni più tardi il Dr. Jacob viene incaricato per indagare sul nome e grado di un prigioniero italiano. Il colloquio si svolge in una notte, dove il prigioniero decide di parlare e di raccontare la sua storia, tra finzione e realtà si darà risposta alle tre domande cardine del romanzo “Chi è Guzman, Chi sono io, E chi è l’uomo che fumava sul Titanic?” Nel romanzo viene narrata anche la storia di Jacob e della moglie che la lasciato, da lì il titolo del romanzo, in quanto l’aveva conquistato infilandogli dei pezzi di carta con su scritte poesie nella camicia. Un libro carino ma non troppo, un po’ poetico che ricorda il caro Baricco, c’è chi dice che è il nuovo Calvino beh adesso non esageriamo….Piacevole si ma niente di così stupefacente. Davì o Guzman chi è il prigioniero, e chi l’uomo che fumava sul transatlantico? “Questa storia comincia con un fiammifero’ disse l’italiano. È breve e fragile, la vita di un fiammifero, come quella di tutti noi.” “Un giorno, nel futuro”, mi diceva Guzman, “tutte le famiglie all’ora di cena avranno qualcuno che si siederà a tavola con loro e gli racconterà delle storie. Sarà una cosa normalissima, vedrai. Come avere il teatro in casa.” "«Il vostro nome in cambio della vostra vita, non mi sembra così irragionevole come baratto. In fondo, si tratta di rispondere a una semplice domanda.» Cercava di sembrare ironico, perché aveva capito che l’ironia poteva essere una chiave. «Voi tornerete dai vostri commilitoni e a me conferiranno una medaglia. Avanti, su... Non voglio ricordarmi di questo giorno in questo modo, ho già troppi brutti ricordi. Non vorrete morire proprio qui, in cima al monte Fumo. E oggi è perfino il mio compleanno.» «Sono tre.» La frase lo colse impreparato. Proprio non se lo aspettava. Il prigioniero aveva parlato. La voce, calda e perentoria, era emersa dall’oscurità. «Cosa avete detto? Temo di non aver compreso bene.»"

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02/07/2012 - crify
utente
Libro totalmente differente dal genere che ha reso grande Donato Carrisi. Non si tratta di un thriller, bensì di un noir. Leggendolo ho avuto l'impressione di regredire all'infanzia, in cui mi venivano narrate quelle storie per le quali la linea di confine tra finzione e realtà diventava sottilissima. PRIMA GUERRA MONDIALE. CONFINE ITALO-AUSTRIACO: Tutto il romanzo è incentrato su un dialogo tra un misterioso prigioniero e un dottore austriaco incaricato di scoprirne l'identità. Il prigioniero decide che rivelerà la propria identità quando finirà di raccontare la storia di un certo Guzman. Verità storiche e fantasie si intrecciano molto bene in questo romanzo, il quale porta lo stile inconfondibile dello scrittore pugliese. Se dovessi dare un voto, darei 7/10 (più che altro perché Carrisi è il mio scrittore preferito), anche se il finale mi ha lasciato un po' interdetta. Per chi ama l'autore rimane comunque una buona lettura!

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17/08/2012 - sofia
utente
Chi conosce Donato Carrisi sicuramente da questo libro si aspettava un thriller sul genere del Suggeritore e del Tribunale delle anime. In La donna dei fiori di carta si trova invece il narratore Donato Carrisi che racconta storie che sembrano favole ma che hanno tutte un fondo di realtà.La morte è presente anche in queste pagine sull'impervia vetta del Monte Fumo dove un manipolo di austriaci si difendono dagli assalti italiani.Jacob Reumann medico del contingente austriaco viene mandato ad interrogare un prigioniero italiano per conoscere le sue generalità che si rifiuta di dare. Se riuscirà a conoscere il suo nome il prigioniero avrà salva la vita altrimenti sarà fucilato.L'italiano chiede al medico di ascoltare una storia alla fine della quale conoscerà il suo nome, ma non prima che la storia abbia dato risposta a tre domande: chi è Guzman? chi sono io? chi era l’uomo che fumava sul ponte del Titanic che stava affondando?La storia di Guzman si innesta con altre storie quella settecentesca del capitano Rabes che possiede un sigaro d'argento che conserva in uno scrigno e che vuole fumare prima di affondare con la sua nave senza riuscirci e la storia di Danì. Guzman ha il vizio del fumo e il dono di raccontare storie definendosi l'ultimo aedo.Lui le colleziona per poi raccontarle e le storie si intrecciano una all'altra portandoci in tempi lontani e in situazioni estremamente dolci e romantiche come il viaggio nella terra "dove le montagne cantano" alla scoperta di una musica che potrà dare a Guzman il motivo per conquistare la bella Isabel.Leggere questo libro è come stare davanti ad un caminetto e ascoltare rapiti le storie della nonna, Centra l'amore ,centra la guerra inumana come la prima guerra mondiale dove per vincere la paura dei soldati mandati all'assalto gli ufficiali sceglievano a caso alcuni e gli sparavano a bruciapelo.E centra anche l'affondamento del Titanic dove un solitario passeggero era stato visto sul ponte mentre fumava...Un autore lo si vede quando sa incantare con le sue storie e non necessariamente devono essere thriller. Bravo Carrisi! Ne consiglio la lettura!

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23/01/2014 - Maria Grazia Malvicini
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Libro che si legge velocemente ma non significa che sia povero. Semplicemente appassiona. Sono tante storie racchiuse in una storia. Il racconto di una vita in una notte. Da leggere assolutamente!

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25/05/2015 - -Federica-
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Il titolo non c'entra quasi nulla, è questo è l'unico difetto di un libro bellissimo che ti appassiona fino alla fine.

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