Libro totalmente differente dal genere che ha reso grande Donato Carrisi. Non si tratta di un thriller, bensì di un noir. Leggendolo ho avuto l'impressione di regredire all'infanzia, in cui mi venivano narrate quelle storie per le quali la linea di confine tra finzione e realtà diventava sottilissima. PRIMA GUERRA MONDIALE. CONFINE ITALO-AUSTRIACO: Tutto il romanzo è incentrato su un dialogo tra un misterioso prigioniero e un dottore austriaco incaricato di scoprirne l'identità. Il prigioniero decide che rivelerà la propria identità quando finirà di raccontare la storia di un certo Guzman. Verità storiche e fantasie si intrecciano molto bene in questo romanzo, il quale porta lo stile inconfondibile dello scrittore pugliese. Se dovessi dare un voto, darei 7/10 (più che altro perché Carrisi è il mio scrittore preferito), anche se il finale mi ha lasciato un po' interdetta. Per chi ama l'autore rimane comunque una buona lettura!