Ave Mary
  • 9788806201340
  • Einaudi
  • 2011

Ave Mary

di Michela Murgia

La chiesa è ancora oggi, in Italia, il fattore decisivo nella costruzione dell'immagine della donna. Partendo sempre da casi concreti, citando parabole del Vangelo e pubblicità televisive, icone sacre e icone fashion, encicliche e titoli di giornali femminili, questo libro dimostra che la formazione cattolica di base continua a legittimare la gerarchia tra i sessi, anche in ambiti apparentemente distanti dalla matrice religiosa. Anche tra chi credente non è. Con la consapevolezza delle antiche ferite femminili e la competenza della persona di fede, ma senza mai pretendere di dare facili risposte, Michela Murgia riesce nell'impresa di svelare la trama invisibile che ci lega, credenti e non credenti, nella stessa mistificazione dei rapporti tra uomo e donna.


Acquista su Amazon.it
Acquista su ibs.it

Commenti (3)

23/09/2011 - sofia
utente
Ave Mary E la Chiesa inventò la donna-di Michela Murgia vincitrice l'anno scorso del Premio Campiello con Accabadora è un saggio scritto in maniera avvincente e scorrevole.Apprezzato perchè è da molto che la visione puramente maschilista della Chiesa mi irrita anche se c'è da dire che Giovanni Paolo II oltre all'enciclica citata "Mulieris dignitatem" ha anche pubblicato “Lettera alle Donne” proclamando alcune cose veramente importanti per noi donne anche se gran parte del clero la sottace o per lo meno non la cita.Il libro ha moltissime tesi che condivido in pieno come quelle che riguardano l’erronea attribuzione ad Eva della colpa maggiore (rispetto ad Adamo) dell’umana caduta e la visione di Maria figura ben più importante nella vita di Gesù. Interessanti le tesi di Dio come figura non solo maschile come iconograficamente ci è sempre stato indicato, ma anche come figura ed essenza femminile e la citazione della Parabola della dramma con protagonista una donna. Leggere Ave mary è come un riscatto della nostra condizione di donne così vilipese nel corso dei secoli, ma renderà veramente libero l'universo femminile? O sarà una goccia che cade in un mare di indifferenza? Solo i fatti potranno dircelo, quando effettivamente il rapporto uomo-donna sarà paritario come creature ugualmente importanti nel creato senza archetipi e stereotipi che gravano sulla donna da secoli. Da leggere!

Leggi la recensione

13/02/2014 - Gino
utente
Ave Mary. E la chiesa inventò la donna è un libro scritto da Michela Murgia. Pubblicato nel maggio 2011, il libro riscuote subito un successo nazionale, tant'è che il 26 maggio risulta già essere 3° nella classifica generale del Corriere della Sera e 1° per quanto riguarda la saggistica. La pubblicazione è stata criticata dall'Osservatore Romano con l'accusa di essere fatto di idee banali. La chiesa è ancora oggi, in Italia, il fattore decisivo nella costruzione dell'immagine della donna. Partendo sempre da casi concreti, citando parabole del Vangelo e pubblicità televisive, icone sacre e icone fashion, encicliche e titoli di giornali femminili, questo libro dimostra che la formazione cattolica di base continua a legittimare la gerarchia tra i sessi, anche in ambiti apparentemente distanti dalla matrice religiosa. Anche tra chi credente non è. Con la consapevolezza delle antiche ferite femminili e la competenza della persona di fede, ma senza mai pretendere di dare facili risposte, Michela Murgia riesce nell'impresa di svelare la trama invisibile che ci lega, credenti e non credenti, nella stessa mistificazione dei rapporti tra uomo e donna. Bello, anche se lezioso in alcuni punti, forse anche un po’ troppo sentimento c’è nel libro, quel trasporto che forse dovrebbe essere assente, ma che anima la scrittrice inconsciamente, e forse non la si può neanche troppo colpevolizzare. Il libro dà le coordinate delle immagine della donna nel mondo occidentale, riprendendo prestiti soprattutto nel mondo biblico, ma non facendo mancare anche elementi di contemporaneità. Molto belli i passaggi a Gianna Beretta Molla e Madre Teresa di Calcutta.

Leggi la recensione

08/01/2017 - Tesesempreastroz
utente
molte cose le sapevo già, al tempo di "il codice da vinci" ti ritrovavi a senir parlare di Maria su romanzi, saggi, articoli del giornale, sui settimanali, alla tv. quindi il fatto che la chiesa avesse voluto far passare maria per quello che non era stata non è una novità. per quanto riguarda il fatto che ciò sia stato fatto per "addomesticare" la donna e farle subire violenze in famiglia senza lamentarsi mi sembra una baggianata. che la chiesa non sia dio mi sembra piuttosto scontato e quindi alcune cose sono per forza sbagliate. tendiamo troppo spesso a dimenticare che preti e suore sono in realtà uomini e donne e che quindi sbagliano esattamente come tutti gli altri. ma la fede è un'altra cosa: se i preti sono pedofili (ad esempio) non vuol dire che dio non esista... io non sono particolarmente credente, non sono cresimata, né sposata eppure tutto quello che preti e suore e genitori mi hanno inculcato da piccola ancora mi condiziona...su questo la murgia ha sicuramente ragione. darò al libro 2 stelle, non è stata una lettura inutile, ma sicuramente non mi ha aperto chissà quali strade. una frase mi ha molto toccato, però. maria goretti è stata fatta santa per aver preferito farsi uccidere piuttosto che violentare ed è cme se la chiesa dicesse che tutte quelle donne che invece hanno preferito vivere abbiano comunque sbagliato....mi ha fatto venire i brividi...

Leggi la recensione

Immagine non disponibile

Accabadora

Vai al libro

Immagine non disponibile

Il mondo deve sapere

Vai al libro

Immagine non disponibile

Ave Mary

Vai al libro

Immagine non disponibile

Il mondo deve sapere

Vai al libro

Immagine non disponibile

Accabadora

Vai al libro

Immagine non disponibile

Ave Mary

Vai al libro

Immagine non disponibile

Accabadora

Vai al libro

Immagine non disponibile

L'incontro

Vai al libro

Immagine non disponibile

L'inferno è una buona memoria: Visioni da "Le nebbie di Avalon" di Marion Zimmer Bradley

Vai al libro

Immagine non disponibile

Stai zitta

Vai al libro