caramelle Polo Come nella pubblicità della caramelle: "Polo, il buco con la menta intorno". Il romanzo parte molto bene con un'atmosfera che affascina, poco dopo la metà però s'ammoscia e sfilaccia, risale poi nel finale. Probabilmente il mio giudizio sarebbe migliore se non avessi letto prima Per mano mia. Speriamo in una più compiuta primavera per il commissario Ricciardi. «La dannazione. Credetemi, padre, se vi dico che la dannazione per voi è solo una parola. Credetemi se vi dico che la dannazione è la percezione quotidiana del dolore. Il dolore degli altri che diventa tuo, che ti brucia sulla pelle come una frustata, che ti lascia una ferita che non guarisce, che continua a sanguinare, che ti infetta il sangue». Il commissario adesso bisbigliava, muovendo appena le labbra. Il suo era un sibilo e don Pierino istintivamente arretrò sulla sedia, quasi inorridito. «Io lo vedo, capite padre? Lo vedo. Lo sento. Il dolore dei morti che rimangono attaccati alla vita che non hanno più. Io lo so, lo sento il rumore del sangue che scorre. Il pensiero che abbandona, la mente attaccata con le unghie all'ultimo lembo di esistenza che sfugge. L'amore dite? Sapeste quanta morte c'è nel vostro amore, padre. Quanto odio. L'uomo è imperfetto, padre, lasciatevelo dire. Io lo so bene.»