La condanna del sangue, recensito da Michelle

Addict De Giovanni sa creare l'atmosfera ma non solo, gioca con i diversi personaggi come se essi fossero tessere di un puzzle dai colori cupi e lo fa con un senso del ritmo, intercalando rapidamente le diverse scene, che tiene incollati al libro. Se proprio volessimo trovargli un difetto è quello di giocare troppo col mito dell'amor cortese, la solita donna amata irraggiungibile, un cliché già visto e rivisto. L'uomo che guarda è quello che non vive. Puo' solo veder scorrere la vita degli altri e vivere attraverso loro. Chi guarda, non ce la fa, a vivere. http://www.youtube.com/watch?v=jzw-cSVzMp4 Ed io, io che appena vedo i Teletubbies sento nascere in me una voglia di strage assassina nei confronti degli orribili pupazzetti dementi, mi sento come quegli bimbi di questo cartone che ripetono stupidamente: “Ancora, ancora”. Quindi andiamo avanti... Arriva l'estate per il commissario Ricciardi.