Appassionata del romanzo Piccole donne di L.M.Alcott Geraldine Brokks scrive sul papà delle Piccole Donne e per questo romanzo ricco di riferimenti storici sulla guerra civile in America vinse il Premio Pulitzer.Questo romanzo è una sopresa per chi come me ha amato le sorelle March: Meg, Jo, Beth, Amy.Qui Le piccoledonne non sono protagoniste, ma rimangono sullo sfondo e nelle lettere che il padre manda dal fronte.Il personaggio di primo piano è proprio il Cappellano March Il romanzo ne percorre l’anno passato al fronte, nel pieno della Guerra Civile americana, tra flashback, che ne tratteggiano la giovinezza, il presente, fatto di combattimenti e prevaricazioni, e le lettere alla moglie e alle figlie, scritte con falsa allegria, e la volontà di nascondere il reale e il brutto, per fare emergere delicate riflessioni e dolci parole d’amore.Gli incontri di schiavi e schiavisti, gli scontri, sul campo di battaglia e nei salotti dei bianchi violenti e arroganti, la malattia e la fame, e la consapevolezza della propria umanità: il cappellano March esce dall’ombra, e anche nel rapporto con la moglie tentenna, dubita, preso e qualche volta accecato dai suoi ideali e dal desiderio di combattere per essi. Lo attende un cottage, pieno di ragazzine dolci e delicate: davanti a sé ha campi di battaglia, infuocati combattimenti, atrocità e ingiustizie, e schiavi torturati e sofferenti. Sceglierà il suo destino, tornando a casa, umiliato dalla sua stessa debolezza di uomo, ma accettando la sua responsabilità di padre, accolto dall’abbraccio e dagli schiamazzi delle sue bambine commosse, in una scena che fa parte da tanti anni della nostra memoria. Bello un romanzo che si legge con piacere e scritto con lo stile accattivante dell'autrice di Annus Mirabilis Lo consiglio vivamente!