A differenza degli altri romanzi dello scrittore, non è popolato da mostri, demoni o creature fantastiche ma da persone normali e dal loro vissuto. La storia narrata non è divisa in capitoli ma in cinque racconti strettamente collegati tra loro e ambientati nell’America, l’Atlantide, degli anni dal 1969 al 1999. Il primo racconto, intitolato “Uomini bassi in soprabito giallo”, è il fondo comune dei racconti successivi i quali narrano le paure e le speranze dei giovani americani nel periodo in cui la loro nazione perdeva la guerra contro il Vietnam. Esso ha ispirato anche il film del 2001 di Scott Hicks, “Cuori in Atlantide”, che ha come protagonista il bravissimo Anthony Hopkins. In particolare, questo primo racconto narra di Ted Brautigan, un misterioso anziano che dopo essersi trasferito in un piccolo paesino del Connecticut, stringe amicizia con il suo vicino Bobby Garfield, un ragazzino di 11 anni. Ted cerca di spingere Bobby ad appassionarsi alla lettura ma il suo passato enigmatico e i suoi “momenti di trance”, spingono la madre di Bobby a non fidarsi. Il secondo racconto, che da’ il titolo all’intera raccolta, è ambientato nel 1960 e ci racconta le vicende di un gruppo di studenti universitari, che si definiscono “maniaci di Cuori” dal nome di un noto gioco a carte, e delle loro scelte di vita. Il terzo racconto,“Willie il Cieco”, ha come protagonista Will Dearborn un eroe di guerra tornato in patria affetto dalla sindrome della personalità multipla. A esso segue “Perché siamo finiti in Vietnam” con protagonista Sully-John, anch’esso reduce dal Vietnam. L’ultimo racconto s’intitola “Scendono le celesti ombre della notte”. Esso è ambientato nel 1999, nel presente, ed ha come protagonista Bobby Garfield, con i suoi ricordi e fantasmi del passato. Un libro molto bello,che scorre veloce e che mi ha fatto rivalutare King dopo che mi aveva deluso con Le creature del buio!