Il mio percorso nella lettura dei libri di Maurizio De Giovanni non è certo ortodosso, sono partita dagli ultimi due per poi passare al primo:uno tra i meriti dell'autore è sicuramente quello di rendere possibile anche questo tipo di approccio. E' ovvio che leggendo ora il primo della serie di Ricciardi io conosca già gli sviluppi futuri dei personaggi,ma sinceramente questo non mi ha per nulla "guastato" la lettura, anzi. Confrontando il primo e gli ultimi due a mio parere ci si trova di fronte a un "crescendo rossiniano" : le caratteristiche e le indubbie qualità già presenti nel primo libro sono cresciute e si sono affinate nei seguenti. I personaggi conquistano,la trama gialla è ben costruita e funziona, l'atmosfera cattura e la prosa affascina sempre di più. So che quello che in questo libro era " in nuce" si è poi esplicato nei seguenti.Qui abbiamo la presentazione dei personaggi : Ricciardi, investigatore di emozioni, con il suo fardello di dolore, Maione, la tata, Livia ed Enrica e la già irresistibile caratterizzazione di Garzo servo servile ed inetto del potere. Bambinella è solo un accenno per ora e anche Napoli ,indubbia protagonista dei libri di De Giovanni è sì presente, ma a mio parere non ancora in modo così rilevante come nei seguenti. Ecco un po' Napoli mi è mancata in questo libro, avrei voluto più rumori, voci, sapori ed odori di questa città, unica ed irresistibile perchè piena di contraddizioni , di ironia e poesia. Inutile dire che sicuramente leggerò gli altri che mi mancano...li ho già nella mia libreria.