Per gli amanti del genere è un ottimo romanzo, nonostante la proverbiale prolissità kingiana. Ben strutturato e con personaggi tratteggiati con accuratezza, è un'opera che ti tiene avvinghiato pagina dopo pagina, fino alla conclusione, meno cruenta e tetra rispetto al film. Ecco, a proposito della riduzione cinematografica di Kubrick, il giudizio che ne diede a posteriori King non le rese giustizia. Se il lungometraggio è una perla horror diretta impeccabilmente, in cui il registra esplora il male (forse ancor più di King) che di fatto non viene sconfitto, il romanzo ha un finale più luminoso: è proprio questa considerazione che portò King a non apprezzare il lavoro di Kubrick. Tuttavia, il finale del film è iconico e indimenticabile, a differenza di quello del romanzo. Un King ancora agli inizi della sua carriera, ma, finale a parte, sicuramente efficace e talentuoso.