Prodotto (inevitabilmente) schiavo del suo predecessore. Vive all'ombra di Shining, cerca di assumere un'identità propria ma gli unici momenti di passione si possono trovare solo scavando nel ricordo. E, ahimè, è proprio con il ricordo che ne esce inevitabilmente sconfitto. E, se il ricordo in questione, è quello cinematografico (ossessione di King, tanto che ritroviamo la sua disputa, persa in partenza, nelle pagine d'appendice) quest'opera non può che risultare mediocre. La psiche in tutto il libro è solo abbozzata. Si scava in quella di Dan, troppo autobiografica e alla fine scontata per chi conosce anche solo approssimativamente King, ma si tralascia totalmente quella di tutti gli altri personaggi compresa la protagonista. Quando dopo oltre 400 pagine di discreto ritmo (l'unica nota positiva) qualcosa di interessante sembra saltar fuori, siamo ormai alla fine del libro. E non è un male. Voto 5.