In un paesino di campagna, una domestica a ore viene uccisa con un colpo alla testa, apparentemente dal suo pensionante e, apparentemente, per poche sterline. Il pensionante viene arrestato, processato e dichiarato colpevole. Che altro si può dire? Niente! Ma Agatha Christie decide di rovesciare il quadro. E' come se dicesse: "prendiamo l'omicidio più banale che si possa immaginare e vediamo come si può renderlo complesso e interessante". Per quasi un quarto del libro Poirot ascolta il sovrintendente Spence che gli riassume il caso e cerca di scoprire delle tracce, dei punti deboli, qualcosa insomma che possa suggerire un elemento nuovo e diverso. E alla fine lo trova... in una boccetta d'inchiostro. L'avvio è quindi diverso da quello di tutti gli altri gialli della Christie, ma è pur sempre un avvio affascinante. Trovare l'assassino è qui assai più difficile che negli altri racconti. Ma gli indizi esistono. A Poirot gli indizi parlano un linguaggio speciale... ma anche il lettore, se rivolgerà loro una particolare attenzione, riuscirà forse a dare un nome e un volto all'assassino.