Questo che presentiamo è forse il romanzo più bello di Queneau, l'autore di Zazie nel metro. Scritto nel 1937, a forte contenuto autobiografico, narra fatti della metà degli anni venti: Marocco, Parigi, Grecia; la guerra del Rif, le premonizioni del futuro Fronte Popolare, le avanguardie dell'epoca (con al centro la figura carismatica di Anglarès = André Breton, amata e ironizzata insieme, la straordinaria Parigi dei caffè, degli alberghetti sgangherati, dei poliziotti, dei macrò e delle prostitute, delle piccole sette intellettuali e politiche, delle sedute medianico-proetarie con evocazioni in chiave stalinista dello spirito di Lenin ...