Se
Se (e mi "ispiro" malamente alla famosa poesia di Kipling):
Se io non fossi una lettrice pigra, bigotta e tradizionalista;
Se io conoscessi meglio il francese ed avessi letto questo libro in lingua originale;
Se io avessi compreso i giochi di parole;
Se io amassi il teatro dell'assurdo;
Se io apprezzassi una giovane protagonista sboccata e sommamente odiosa
Se io avessi voglia di leggere un meta-linguaggio confuso e, a mio parere, per niente geniale o innovativo;
Se io non ci avessi messo due pagine a capire che i blucìnz erano i jeans e non qualcosa da mangiare;
Se ogni due pagine non ci fosse una frase di dialogo seguita dall'indicazione: "(gesto)" . Ma che c... di gesto? Ma è un libro o una sceneggiatura?
Se fossero avvenute tutte queste circostanze forse, dico forse, io avrei potuto comprendere perché tanti lettori considerano questo libro un capolavoro.
Forse la risposta è a pagina 67: " Parigi è solo un sogno, Gabriel è solo un'ombra (incantevole), Zazie il sogno di un'ombra (o di un incubo) e tutta questa storia il sogno di un sogno, l'ombra di un'ombra, poco più di un delirio scritto a macchina da un romanziere idiota (oh! mi scusi)."