Casa, pensiero, libertà. Tre pilastri, tre diritti tra quelli fondamentali, di una dignitosa condizione umana. Tutti dovrebbero goderne. Casa, perché è il proprio regno, il posto speciale in cui rifugiarsi la notte, in cui svegliarsi il giorno dopo e ritrovare volti, oggetti, ricordi, angoli e stanze che crescono con noi e si riconoscono al buio. Un posto speciale fatto di mattoni, certo, ma anche di cose vissute. Pensiero, perché casa non è solo un posto reale, tangibile, ma soprattutto il luogo in cui si può pensare, far fluire libere le idee, le vibrazioni della mente, le immagini e le aspirazioni, creando così nuovi disegni, nuovi pezzi di un puzzle armonico che porta il nostro nome. Libertà. La sensazione simile a un respiro calmo e pulito, la pace perfetta di quando ci si sente davvero a casa, la condizione ideale perché ci siano pensieri in movimento. Libertà di vivere i propri luoghi, i propri cari, i propri sogni. Un terremoto può togliere tutto questo nel giro di pochi secondi. È compito di chi resta in piedi aiutare a ricostruire case, pensieri, libertà rubati in un attimo di terrore che si dilata impietoso nel tempo e nei cuori di chi si è visto portare via tutto. Anche noi scrittori vogliamo dare una mano. Abbiamo fatto della scrittura il nostro personalissimo regno, con la scrittura muoviamo i pensieri e siamo liberi di dare forma alle emozioni, e con la scrittura vogliamo sperare insieme a chi sta ancora lottando con un mostro insidioso e imprevedibile. A tali coraggiosi guerrieri va il nostro augurio più grande: che ci siano presto una casa, pensieri sereni e libertà di poterli vivere ancora. Le autrici e gli autori di Linee Infinite.