Erri De Luca sa narrare in modo coinvolgente ed emozionante, con descrizioni e metafore splendide. Questa la storia di una donna cresciuta dai delfini, che racconta la sua storia senza parole, arrivando dritta al cuore. Bellissimo libro, da leggere d'un fiato.
Nella settimana del dibattito infinito sull'Oscar a "La grande bellezza", mi trovo davanti a codesto libro. Due opere simili, ma dagli esiti opposti. Se Sorrentino si trova davanti all'ostica impresa di trovare l'arte necessaria per poterci parlare del NULLA (e ci riesce relativamente bene), De Luca avrebbe davanti la (relativa) semplice operazione di dover raccontare, con stile un qualcosa.... ma quel qualcosa non arriva: rimane il nulla INVOLONTARIO. Già: lo stile. Lo stile spiazza. Frutto di una cultura sufficientemente importante, De Luca mescola il suo stile alla furbacchioneria del discorso, scarno, al presente raggiungendo il suo scopo: stile importante e lettura scorrevole. Ma la struttura barcollante del racconto non viene riempita. Sfuggevoli tratti di un pennello, immerso in colori brillanti, ma disperso sulla tela in uno scarabocchio fragile come un castello di carte. Voto 5-.