Questo romanzo sulla vita dell'Imperatore Adriano è sicuramente il libro più affascinante che abbia letto fin'ora. Da molti definito, a ragione, un capolavoro è un libro che ha avuto una lunghissima gestazione. L'autrice ha iniziato il progetto quando frequentava l'università, l'ha abbandonato più volte e completato solo in età matura. Adriano parla in prima persona. Racconta la sua infanzia nella natia Spagna. Gli insegnamenti del Nonno, amante delle stelle e dell'astrologia. La morte prematura del padre. La partenza per Roma. Adriano diventa un soldato di Traiano. E' rispettato e ottiene importanti incarichi. La moglie di Traiano, Plotina, stravede per lui. Insiste perchè venga adottato dal marito e designato suo successore. M Traiano non cede fino alla fine. Adriano nel frattempo viene mandato a combattere contro i daci e i sarmati. Si distingue in battaglia e ha poco meno di 30 anni. I soldati romani si affidano a lui negli assalti. Traiano non ignora le sue qualità belliche ma raramente gli concede udienza, non conosce il suo animo. Adriano racconta le battute di caccia durante i periodi di pace. I lunghi viaggi dal Nord Europa all'Oriente, alla Grecia. Si innamora della Grecia, del pensiero greco, della bellezza greca. Nel frattempo Traiano muore: lui è il nuovo Imperatore di Roma. Non si sa se per volontà di Traiano stesso, o come si dice a Roma, per complotto della moglie Plotina e del segretario Arriano che avrebbero falsificato il testamento. Adriano si ritrova padrone del mondo a poco più di 30 anni. Basta con le guerre. Vuole consolidare le province. Fa innalzare un muro, il cosiddetto vallo di Adriano, per separare la Britannia civilizzata da quella barbara (attuale Scozia) che non si è voluta piegare a Roma. Designa uomini fidati nei ruoli amministrativi più importanti in modo che sia libero di fare ciò che più ama: Viaggiare. Durante uno di questi viaggi incontra un giovane bitinio di origini greche, Antinoo. E' un fanciullo che arrossisce di fronte alla sua presenza. Per reverenza o per rispetto, o forse perchè Adriano sa che Antinoo sarà per sempre legato alla sua vita da quel momento. Decide di prenderlo con se e educarlo alla filosofia, alla poesia, alla musica, alla caccia e alla guerra. Diventa il suo compagno inseparabile. Insieme visitano i luogi mistici della Grecia: il santuario di Delphi, Eleusi, dove Adriano viene proclamato Dio e iniziato ai riti misterici. Sottopone Antinoo agli stessi riti ma in seguito se ne pente. Troppo giovane per capire, per sopportare la vista di tutto quel sangue dei sacrifici. Antinoo cerca solo di compiacerlo. Si avventura da solo in una caccia al Leone nel deserto. Riesce a ferire la belva che però sarebbe stata pronta ad azzannarlo se Adriano non lo avesse salvato. Antinoo ormai ha 20 anni e durante una visita in Egitto, dove Adriano continua la sua missione pacifica e di edificazione di strutture templari imponenti, Antinoo viene affascinato dai riti egizi secondo i quali i sacrifici fatti in onore dell'imperatore servivano ad allungare la sua vita. Una mattina Adriano si sveglia e lo trova singhiozzante. Non ne intuisce le ragioni. I giovani sono sempre irrequieti. Quel giorno Antinoo non rientra. Adriano parte subito alla sua ricerca e lo ritrova a pochi metri dalla riva del Nilo dove sorgeva il tempio in cui assieme avevano assistito ad uno di quei riti. Si era lasciato annegare, così gli dissero i Sacerdoti, per allungare la sua vita. Adriano strinse a se quel corpo ormai freddo, privo di vita. Antinoo no poteva immaginare che il suo sacrificio era in realtà il più grande dei mali per l'Imperatore. Dopo un mese in cui non toccò ne acqua nè cibo, Adriano concepì il suo piano di divinazione di Antinoo. Lo fece proclamare Dio, progettò la costruzione di una città, Antinopoli proprio in riva a quel fiume. Ovunque furono istituzionalizzati riti in favore di Antinoo. L'Imperatore progettò di sedare le rivolte in Giudea e finire gli ultimi anni della sua vita a Tivoli, nella villa che stava facendo costruire. Adriano ha ormai 62 anni, deve designare un successore. Dalla moglie, Sabina, non ha avuto figli. Adotta Lucio Elio Cesare, un giovane che lo aveva spesso accompagnato nelle sue avventure. Ma Lucio muore poco dopo. Adriano decide che la pace e la bellezza che ha costruito devono rimanere in mano ad un uomo Pio. Sceglie un senatore di età avanzata, Antonino Pio, ben visto da tutti e lo costringe ad adottare Marco Aurelio che sarà il suo vero successore. Trascorre gli ultimi mesi sopportando il dolore della malattia che lo assilla. Tenta più volte il suicidio ma alla fine decide di morire coraggiosamente. Lo deve almeno ad Antinoo. Bellissima la frase che ha fatto incidere sulla sua tomba: " Animula vagula blandula,
Hospes comesque corporis
Quae nunc abibis in loca
Pallidula, rigida, nudula,
Nec, ut soles, dabis iocos...[
Piccola anima smarrita e soave,
compagna e ospite del corpo,
ora ti appresti a scendere in luoghi
incolori, ardui e spogli,
ove non avrai più gli svaghi consueti...]"
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