Memorie di Adriano)
Letteratura italiana

Memorie di Adriano, recensito da Matik2003 su Bookville.it

"Humanitas, Felicitas, Libertas." Una grande e complessa opera questa della Marguerite Yourcenar sulla vita di Adriano, imperatore dell'antica Roma. Ricostruzione che è un mix di saggio, poema e memorie, un lavoro svolto con estrema cura dall'autrice che ha impiegato anni per fare un'opera di enorme prestigio, va letto con attenzione, a volte ho fatto fatica tanti erano i concetti elencati e gli argomenti trattati perché complessi e variegati. Adriano scrive una lettera aperta al giovane Marco Aurelio, dove racconta la sua vita senza veli alcuni, analizzando la sua opera politica, il suo amore per la bellezza, le sue debolezze, i suoi valori, il rapporto verso Antinoo, l'attrazione per la Grecia e verso tutti i suoi miti e la necessaria adorazione per gli dei che devono proteggere la sua missione: quella di far splendere Roma e tutto il suo impero. Adriano un imperatore speciale, avanti per quei tempi, che è cosciente che prima o poi l'impero tramonterà, ma lui è chiamato ad agire nel miglior modo possibile, affinché il suo operato venga ricordato per la sua cortesia che è indispensabile, la sua deferenza, la sua compiacenza, la sua fermezza, la sua versatilità, la sua moralità, per creare un impero vastissimo dove i suoi sudditi siano trattati con Umanità, Felicità e Libertà. "...l'essenziale è che l'uomo, giunto comunque al potere, in seguito abbia dimostrato che meritava di esercitarlo." Delicato, fragile e poetico l'amore che Adriano prova per Antinoo, un giovane bellissimo che conosce durante le sue campagne in Asia, un fanciullo timido, ma anche ribelle, che non è mai completamente felice, nonostante tutta l'immensa passione che Adriano gli riversa, alla fine muore, suicidandosi e provocandogli un dolore inaccettabile, dal quale non si riprenderà mai più. "...aveva dovuto credersi amato ben poco per non sentire che perderlo sarebbe stato per me il peggiore dei mali." Un capolavoro, questo libro, che amplia i confini della cultura, della filosofia, della storia, un'opera necessaria al nostro bagaglio letterario. "Thahit sua quenque voluptas (ognuno è attratto da ciò che gli piace): ciascuno la sua china; ciascuno il suo fine, la sua ambizione se si vuole, il gusto più segreto, l'ideale più aperto."

Ricordati che questa è l'opinione di un lettore e non rappresenta una recensione ufficiale del libro.

Di questo autore

1988
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Memorie di Adriano

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