Venuto al mondo
  • 9788804599425
  • Mondadori
  • 2008

Venuto al mondo

di Mazzantini Margaret

Una mattina Gemma sale su un aereo, trascinandosi dietro un figlio di oggi, Pietro, un ragazzo di sedici anni. Destinazione Sarajevo, città-confine tra Occidente e Oriente, ferita da un passato ancora vicino. Ad attenderla all'aeroporto, Gojko, poeta bosniaco, amico, fratello, amore mancato, che ai tempi festosi delle Olimpiadi invernali del 1984 traghettò Gemma verso l'amore della sua vita, Diego, il fotografo di pozzanghere. Il romanzo racconta la storia di questo amore, una storia di ragazzi farneticanti che si rincontrano oggi invecchiati in un dopoguerra recente. Una storia d'amore appassionata, imperfetta come gli amori veri. Ma anche la storia di una maternità cercata, negata, risarcita. Il cammino misterioso di una nascita che fa piazza pulita della scienza, della biologia, e si addentra nella placenta preistorica di una guerra che mentre uccide procrea. L'avventura di Gemma e Diego è anche la storia di tutti noi, perché questo è un romanzo contemporaneo. Di pace e di guerra. La pace è l'aridità fumosa di un Occidente flaccido di egoismi, perso nella salamoia del benessere. La guerra è quella di una donna che ingaggia contro la natura una battaglia estrema e oltraggiosa. L'assedio di Sarajevo diventa l'assedio di ogni personaggio di questa vicenda di non eroi scaraventati dalla storia in un destino che sembra in attesa di loro come un tiratore scelto. Un romanzo-mondo, di forte impegno etico, spiazzante come un thriller, emblematico come una parabola. Fonte http://www.ibs.it/code/9788804573708/mazzantini-margaret/venuto-mondo.html


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Commenti (7)

07/05/2011 - sofia
utente
Venuto al mondo è un libro unico che mi ha commosso profondamente. Niente a che vedere della Mazzantini di Non ti muovere che già però si intravvedeva fra le righe-E' un romanzo che racconta una guerra che sentiamo ancora vicina : la guerra in Bosnia.La protagonista Gemma ripercorre il suo passato dopo che una telefonata da Sarajevo di un vecchio amico le chiede di tornare. Da Roma Gemma parte con il figlio Pietro, sedicenne romano. Gemma vuole che il figlio veda quella città ancora martirizzata dalla guerra, la città dove lei ha vissuto un grande amore per Diego che faceva "il fotografo di pozzanghere" La attende Gojko poeta bosniaco tuttofare amico ma anche amante mancato che l'aveva portata praticamente nelle braccia del suo amore. Il romanzo racconta la storia di questo amore, una storia di ragazzi farneticanti che si rincontrano oggi invecchiati in un dopoguerra recente. Una storia d'amore appassionata, imperfetta come gli amori veri. Ma anche la storia di una maternità cercata, negata, risarcita. Il romanzo è pieno di flash back nei ricordi che tornano insistenti nella mente di Gemma, ma anche di colpi di scena non ultimo quello finale. Un romanzo che mi ha molto colpito anzi dolorosamente colpito mi ha catapultato nel male assoluto di una guerra fratricida e crudele ma la Mazzantini dàanche un messaggio di speranza: a volte anche dal male può nascere qualcosa, c'è sempre un barlume di speranza..... da leggere!

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03/02/2012 - Gino
utente
Finito di leggere Venuto al mondo .Un romanzo straordinario da cui è difficile staccarsi; ogni tanto il mio pensiero ritorna , con Gemma, Pietro, Diego, Aska, Gojko... usciti dalla fantasia per divenire quasi reali. Una storia incredibile, mozzafiato, unica nella sua drammaticità, costellata di colpi di scena. Una storia d'Amore in tutte le sue sfaccettature: rapporto padre-figlia invidiabile, desiderio e passione carnale tra uomo e donna, amore viscerale per un figlio concepito e partorito non da una sola donna, ma da tutte le donne che hanno sofferto e e gioito per sentirsi chiamare "mamma". Segno particolare: una scrittura ridondante, ricca di particolari, di similitudini...insomma una scrittura che ti sazia e non ti lascia mai a bocca asciutta.

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27/05/2012 - debnik
utente
Sono indecisa. Nel senso che il libro narra una bella storia, ambientata a Sarajevo durante la recente guerra ma la scrittura della Mazzantini è triste, malinconica, vischiosa e cinica. La protagonista è una donna molto egoista e cinica e l'autrice ha scelto proprio lei come voce narrante. E' ricco di colpi di scena. Quando pensi di aver dato un'etichetta di "buono" o "cattivo" ad un determinato personaggio ecco che capita qualcosa che fa cambiare idea... Forse, l'unico personaggio positivo e bello è il padre della protagonista. Una figura marginale, come forse tutti i padri nella vita dei propri figli ormai adulti. Gli altri personaggi appaiono disincantati come se la vita non possa più sorprenderli. L'autrice utilizza molto gli animali, i pesci in particolare, o le pecore a similitudine di alcuni atteggiamenti o caratteristiche emotive e comportamentali dei suoi personaggi. La storia è un viaggio a ritroso alla scoperta delle radici del figlio sedicenne, nato a Sarajevo da una donna del posto (Aska) alla quale Gemma, la protagonista, essendo sterile, ha chiesto di fare un figlio con il marito (Diego), in cambio di soldi. Ma, scoprirà anche lei, i fatti non andarono proprio in quel modo. Infatti, quel figlio che lei ha cresciuto come parte del marito morto, non è in realtà figlio suo ma di un lungo periodo di stupri ed abusi nei campi di prigionia nei quali Aska, era stata deportata la notte in cui avrebbe dovuto "accoppiarsi" con Diego. Una storia del degrado umano nelle descrizioni della guerra, di grande egoismo nelle richieste di chi ha tutto ma se lo gioca nel volere sempre di più e, infine, di riscatto, attraverso il figlio, (quindi la nuova generazione) che, pur nato da geni "cattivi" da adito a speranze di rinnovamento.

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05/06/2012 - pitulina
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Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior... Questo libro mi è stato regalato, inizialmente prevenuta nei confronti della Mazzantini (ho sempre pensato che se non fosse la moglie di Castellitto non avrebbe avuto tutta questa pubblicità) ho iniziato controvoglia a sfogliarne le pagine...e a poco a poco mi ritrovavo sempre più all'interno della storia, capivo le angosce di Gemma, la voglia di vivere di Goiko, il bisogno di amore di Diego...e il terrore di una guerra assurda che, per me che ho 25 anni, mi è passata solo di striscio attraverso notizie al tg e qualche commento della mia famiglia (io ero troppo piccolina per poter ricordare). Sono convinta che a questa guerra (la guerra in Bosnia) non sia stata data l'effettiva importanza come per esempio è stata data all'epoca alla guerra in Vietnam, eppure le tragedie che questa guerra ha comportato erano sotto gli occhi di tutti. Il finale del libro, non mi vergogno a dirlo, mi ha fatto piangere a dirotto come una fontana, addirittura a singhiozzoni come non mi era mai capitato, tant'è che a meno di venti pagine la tentazione di terminarlo così mi è venuta...sarà che sono in un periodo ultrasensibile o forse sarà perchè la Mazzantini è riuscita nel suo intento di scavare nelle mie emozioni più profonde e di farmi ricredere? Quindi, mi tocca dire a Margaret: BRAVA!!

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29/12/2012 - Matik2003
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Con una scrittura decisa, cruda e diretta la Mazzantini con questo romanzo affronta molteplici problemi: la guerra con tutto il suo bagaglio di violenze fisiche ed psichiche, il dolore di una donna che non può avere figli, un senso di perdita che ti fa affondare nella droga, un grande amore vissuto a 360° un cocktail che mi ha fatto emozionare più e più volte, lacrime che mi salivano agli occhi e un nodo alla gola persistente, è stata un'esperienza bellissima leggere questo libro che certamente non passa e vola via, ma ti lascia dentro molto......consigliatissimo!

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21/04/2013 - martie93
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Bello, non ci sono parole, ti coinvolge, ti prende e ti trascina al suo interno, e ti incolla alle pagine, senza noia..ti affezioni inevitabilmente ai personaggi e li senti come "amici", ho pianto si può dire dall'inizio alla fine! Lo consiglio tantissimo!

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05/12/2016 - Acrasia
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Nonostante la Mazzantini non m'inspirasse granché, ho trovato questo libro molto bello! Non avevo mai letto nulla sulla guerra nei Balcani, guerra che comunque ho "sentito" molto, vista la vicinanza a noi e il relativamente poco tempo passato da quando è accaduta, pertanto mi sono ritrovata coinvolta in questo romanzo senza nemmeno accorgermene. Una storia profonda, intensa e commovente, che trascina completamente e che trasmette una certa tensione emotiva, che definirei paradossalmente sereno turbamento.

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