Venuto al mondo)
Letteratura italiana

Venuto al mondo, recensito da debnik

Sono indecisa. Nel senso che il libro narra una bella storia, ambientata a Sarajevo durante la recente guerra ma la scrittura della Mazzantini è triste, malinconica, vischiosa e cinica. La protagonista è una donna molto egoista e cinica e l'autrice ha scelto proprio lei come voce narrante. E' ricco di colpi di scena. Quando pensi di aver dato un'etichetta di "buono" o "cattivo" ad un determinato personaggio ecco che capita qualcosa che fa cambiare idea... Forse, l'unico personaggio positivo e bello è il padre della protagonista. Una figura marginale, come forse tutti i padri nella vita dei propri figli ormai adulti. Gli altri personaggi appaiono disincantati come se la vita non possa più sorprenderli. L'autrice utilizza molto gli animali, i pesci in particolare, o le pecore a similitudine di alcuni atteggiamenti o caratteristiche emotive e comportamentali dei suoi personaggi. La storia è un viaggio a ritroso alla scoperta delle radici del figlio sedicenne, nato a Sarajevo da una donna del posto (Aska) alla quale Gemma, la protagonista, essendo sterile, ha chiesto di fare un figlio con il marito (Diego), in cambio di soldi. Ma, scoprirà anche lei, i fatti non andarono proprio in quel modo. Infatti, quel figlio che lei ha cresciuto come parte del marito morto, non è in realtà figlio suo ma di un lungo periodo di stupri ed abusi nei campi di prigionia nei quali Aska, era stata deportata la notte in cui avrebbe dovuto "accoppiarsi" con Diego. Una storia del degrado umano nelle descrizioni della guerra, di grande egoismo nelle richieste di chi ha tutto ma se lo gioca nel volere sempre di più e, infine, di riscatto, attraverso il figlio, (quindi la nuova generazione) che, pur nato da geni "cattivi" da adito a speranze di rinnovamento.

Ricordati che questa è l'opinione di un lettore e non rappresenta una recensione ufficiale del libro.

Di questo autore

2008
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Venuto al mondo

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