"Ogni volta che apri bocca per parlare, ricordati che è con la parola che Dio ha creato il mondo". La piccola Maria, pur avendo già una madre, diventa "fill'e anima" (figlia adottiva) di Bonaria, che, pur essendo molto conosciuta per le sue attività in paese, cerca, in ogni modo, di non rivelare alla figlia, il più a lungo possibile, il proprio compito nella comunità. Le circostanze della vita riveleranno con un certo anticipo , a Maria il ruolo che Bonaria - l'Accabadora -‘l’ultima madre’- riveste nella piccola comunità…… L’autrice racconta con molta bravura e con soave delicatezza la storia di Maria e della madre che vivono in un piccolo centro, Saremi, situato nell’entroterra della Sardegna , negli anni cinquanta con una descrizione perfetta ed elegante di riti, superstizioni e segreti inconfessabili. E’ un libro che parla di nascita, vita, amicizia, amore e morte, tutti intrinsecamente legati fra loro. L’insegnamento che la madre trasmette alla piccola Maria : "Non dire mai: di quest'acqua io non ne bevo" si rivela più che mai veritiero e premonitore degli eventi futuri. Meritatissimo Premio Campiello 2010