Protagonista è Maxwell Sim, un uomo cinquantaduenne, che risiede in Scozia, un uomo che si definisce lui stesso noioso, privo di un qualunque sprizzo di personalità, di gioia, di voglia d’agire. Un divorzio in corso, il non riuscir a comunicare con la sua figlia Lucy, l’osservare il mondo, e in particolare un dialogo veemente tra una figlia e una madre dentro un ristorante sarà galeotto per un processo di ri-identità, di stravolgimento per quel lavoro più che mai precario, la vendita di spazzolini da denti ecologici; finalmente si lascia tutto alla spalle per accettare la proposta di un amico, attraversare l’Inghilterra a bordo di un auto elettrica, l’unico suo vero compagno sarà il suo navigatore al quale arriverà a dargli anche un nome. La sorte diciamo non è che gli è di aiuto, non voglio svelare altro, Coe riesce come sempre a presentarci un romanzo con una chiave di lettura più che mai moderna: la necessità di inventarsi in questo secolo cui la crisi dilaga, e la paradossale incomunicabilità anche se a nostra disposizione ci sono svariati e svariati mezzi di comunicazione. "Le auto sono come persone. Ogni giorno andiamo in giro in mezzo alla ressa, corriamo di qua e di là, arriviamo quasi a toccarci ma in realtà c'è pochissimo contatto. Tutti quegli scontri mancati. Tutte quelle possibilità perse. È inquietante, a pensarci bene. Forse è meglio non pensarci affatto."