http://my-empty-purse.blogspot.it/2013/01/il-barone-ram… Questa volta mi permetto addirittura di citare Socrate. “Io so di non sapere”. Per quanti libri io legga o abbia letto..resto sempre un passo indietro. E davanti a Italo Calvino questa constatazione diventa quanto mai vera. È la prima opera che leggo di questo autore. Ci sono libri che abbattono le barriere del tempo, che non invecchiano mai e hanno sempre qualcosa di prezioso da dirci e trasmetterci. Ed è questo il caso. Il barone rampante vede la luce nel 1957 e fa parte di una trilogia, intitolata I nostri Antenati, insieme al Visconte Dimezzato e al Cavaliere inesistente. Narra la storia di un giovane, Cosimo Piovasco di Rondò, che una sera di giugno del 1767 a causa di un futile litigio con il padre per un piatto di lumache, decide di salire sugli alberi del giardino di casa e non scenderne mai più. A narrarci le vicende del barone “rampicante” è il fratello minore Biagio. A partire dai dodici anni Cosimo vivrà sugli alberi, rendendo la sua permanenza quanto mai simile alla vita di tutti. Vivrà una serie d’avventure, andrà a caccia, domerà incendi, combatterà i pirati, si occuperà di botanica e di agricoltura,aiuterà coloro che lavorano nei campi, combatterà i lupi e si dedicherà con tutto se stesso allo studio e alla lettura, intrattenendo rapporti epistolari con le menti più illustri d’Europa. Il suo non sarà un isolarsi, ma un partecipare alla vita collettiva, solo guardandola da un altro punto di vista. E Amerà. “Cosimo non conosceva ancora l’amore e ogni esperienza,senza quella, che è?Chevale aver rischiato la vita, quando ancora della vita non conosci il sapore?”[p.245] Dotato di grande fascino avrà moltissime amanti: tra le più importanti Ursula, figlia del nobile Don Federico, appartenente a un gruppo di spagnoli che, venuti in rotta con il re, trovarono rifugio sugli alberi e vivevano come lui; e soprattutto Viola, una ragazza bellissima tanto quanto capricciosa e inquieta. Il loro amore sarà intenso, fatto di piaceri, ma anche di risentimenti e gelosia. (confesso che io le avrei sbattuto la testolina al muro..ma forse questo per un eroina di Calvino non si può dire). Non racconterò la trama più a fondo perché è un libro che va letto e assaporato. Cosimo sarà fermo nella sua scelta, non tornerà mai più indietro. Un libro che sembra volerti dire cerca la tua strada da te, sii te stesso, anche se le aspettative della famiglia sono diverse, anche se gli altri ci vogliono diversi, nonostante il giudizio che può avere la gente. Anche a costo di essere “fuori dagli schemi”. Come fu per Cosimo. È la storia di una ribellione, che rompe quelle che sono le consuetudini, in questo caso quelle della famiglia del barone, ma che, se vogliamo, possiamo portare anche a livello più ampio. Ribellarsi allo stato delle cose. Cosimo infatti si fa portavoce degli ideali propri di quel periodo, l’illuminismo, che tanta parte hanno avuto nella formazione della nostra società moderna. Insomma, Calvino ci ha regalato, non solo una bella favola, ironica e a tratti sorprendente, ma un libro denso di messaggi che sono quanto mai attuali. “ Poi, bastò l’avvento di generazioni più scriteriate, d’imprevidente avidità, gente non amica di nulla, neppure di se stessa, e tutto ormai è cambiato, nessun Cosimo potrà più incedere per gli alberi”[p.135] È sicuramente da leggere almeno una volta nella vita. Sono felice di averlo affrontato adesso e non prima, perché probabilmente, senza un bagaglio adeguato,certi aspetti avrei potuto non coglierli. Non mancherò di leggere anche gli altri due della trilogia. “Cosimo Piovasco di Rondò- Visse sugli alberi-Amò sempre la terra-Salì in cielo”