La famiglia Winshaw è il secondo di una trilogia, parla di un scrittore a cui è stato affidato il compito di scrivere la biografia di una influente famiglia inglese. Si cela tutto un mondo dietro questo libro, si lascia spazio all’amore nella stesura della biografia, a rimandi storici, - che caratterizzano la scrittura di Coe – un libro della storia inglese, che ti trascina, ti fa entrare nel mondo altisonante e esclusivo fatto di amicizie nascoste, di una finanza traballante. Si lascia spazio anche a ricordi: «Fin da bambino sono sempre stato convinto che le lettere abbiano il potere di trasformare la mia esistenza. La semplice fista di una busta sul mio zerbino può ancora riempirmi di vibrante aspettative, per quanto transitorie possano essere. Devo ammettere che le buste gialla raramente sortiscono questo effetto; la busta a finestra mai. Ma poi c'è la busta bianca, scritta a mano, quel glorioso rettangolo di pura possibilità che in certe occasioni si è rivelata niente meno che la soglia di un nuovo mondo». Opinioni stesse dell’autore che inserisce qua e la: «E che libro sarebbe stato! Me lo vedevo... un libro tremendo, un libro senza precedenti, fatto in parte di memorie private, in parte di cronaca sociale, tutto mescolato insieme in una miscela letale e devastante. Suona stupendo - disse Micheal - avrei dovuto assumerla per scrivere la fascetta pubblicitaria».