"Fillus de anima. È così che li chiamano i bambini generati due volte, dalla povertà di una donna e dalla sterilità di un’altra. Di quel secondo parto era figlia Maria Listru, frutto tardivo dell’anima di Bonaria Urrai.Quando la vecchia si era fermata sotto la pianta del limone a parlare con sua madre Anna Teresa Listru, Maria aveva sei anni ed era l'errore dopo tre cose giuste.Le sue sorelle erano già signorine e lei giocava da sola per terra a fare una torta di fango impastata di formiche vive, con la cura di una piccola donna"(Accabadora di Michela Murgia) Michela Murgia nel 2006 ha pubblicato con Isbn Il mondo deve sapere, il diario tragicomico di un mese di lavoro ,la storia di una ragazza al lavoro in un call center, che ha ispirato il film di Paolo Virzì Tutta la vita davanti. Per Einaudi ha pubblicato nel 2008 Viaggio in Sardegna. Undici percorsi nell'isola che non si vede e nel 2009 il romanzo Accabadora con cui ha vinto l'edizione 2010 del Premio Campiello. Il suo ultimo libro è Ave Mary presentato al Salone del Libro di Torino e uscito il 13 maggio.Accabadora è un libro particolare che parla di consuetudini ancestrali in Sardegna."Abacar in spagnolo significa finire. E in sardo "abbacadora" è colei che finisce. Agli occhi della comunità il suo non è il gesto di un'assassina, ma quello amorevole e pietoso di chi aiuta il destino a compiersi. È lei l'ultima madre. Maria e Tzia Bonaria vivono come madre e figlia, ma la loro intesa ha il valore speciale delle cose che si sono scelte. La vecchia sarta ha visto Maria rubacchiare in un negozio, e siccome nessuno la guardava ha pensato di prenderla con sé, perché 'le colpe, come le persone, iniziano a esistere se qualcuno se ne accorge'. E adesso avrà molto da insegnare a quella bambina cocciuta e sola: come cucire le asole, come armarsi per le guerre che l'aspettano, come imparare l'umiltà di accogliere sia la vita sia a morte. D'altra parte 'non c'è nessuno vivo che arrivi al suo giorno senza aver avuto padri e madri a ogni angolo di strada'."Michela Murgia parla di questo speciale rapporto fra Maria e la sarta di Salemi che cuce gli abiti e conforta le anime anche con una morte pietosa. Un bel libro che mi sento di consigliare perchè parla di un argomento che molti non vorrebbero sentire.