Se questo è un uomo è nato come il desiderio di Primo Levi di raccontare cosa succedeva nei lager nazisti Di questo libro Levi diceva che era "nato fin dai giorni di lager per il bisogno irrinunciabile di raccontare agli altri, di fare gli altri partecipi "In un secondo tempo anche per rielaborare dentro di sè quella terribile esperienza narrerà poi ne La tregua l'odissea nei paesi dell'est, un interminabile viaggio in cui anche Levi fu coinvolto dopo la liberazione dal lager.Un libro tremendo in cui il lettore si immedesima nell'esperienza vissuta dall'autore che narra anche con occhi da scienziato la vita nel campo di Auschwitz. Levi infatti era un chimico e fu costretto anche a svolgere queste mansioni . Le sensazioni? L'impotenza di quei poveri esseri maltrattati e privati delle più elementari esigenze, trattati come animali e uccisi prima nell'anima e poi nel corpo e i sopravvissuti? Non riusciranno a lasciare dietro al reticolato la loro sofferenza,ma se la porteranno dentro per sempre....“Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici:considerate se questo è un uomo che lavora nel fango, che non conosce pace, che lotta per mezzo pane che muore per un sì o per un no.”.... Credo che questo libro dovremmo anche se è terribile da leggere continuare a riportarlo nella memoria, perchè anche Levi non sia morto invano con la sua angoscia..Se non lo avete mai letto coraggio...fatelo!