Notizie dell'autore: Nathaniel Hawthorne (Salem, 4 luglio 1804 – Plymouth, 19 maggio 1864) è stato uno scrittore statunitense. Visse vicino alla cerchia intellettuale dei trascendentalisti come Henry David Thoreau e Ralph Waldo Emerson, nonostante con questi vi fosse una sottaciuta rivalità. Si cimentò nei generi letterari del romanzo e del racconto, cui deve il suo successo. È considerato, assieme ad Edgar Allan Poe, Herman Melville e Mark Twain, il più importante narratore statunitense dell'Ottocento[1]. I suoi romanzi La lettera scarlatta e La casa dei sette abbaini, assieme a Moby Dick di Herman Melville, Walden di Henry David Thoreau e Foglie d'erba di Walt Whitman, sono ritenuti tra le opere più rappresentative del Rinascimento americano[2]. Hawthorne è conosciuto soprattutto per aver scritto opere sul modus vivendi nel New England più puritano. Di questo filone fanno parte opere letterarie come La lettera scarlatta e La casa dei sette abbaini[3]. La narrativa di Hawthorne verte principalmente sui temi del Fantastico e del Soprannaturale. La prima parte della sua produzione letteraria fu raccolta in un volume edito nel 1837 e intitolato Racconti narrati due volte. Poe e Longfellow elogiarono a più riprese tale produzione[4]. Hawthorne, essendo la sua celebrità legata soprattutto al romanzo storico La lettera scarlatta, ambientato alla metà del Seicento, è stato talvolta paragonato a Walter Scott, ma la sua posizione nella letteratura statunitense lo avvicina di più al ruolo che, in quella italiana, ha avuto Alessandro Manzoni. da https://it.wikipedia.org/wiki/Nathaniel_Hawthorne Breve trama: “La lettera scarlatta” è un romanzo di Nathaniel Hawthorne pubblicato nel 1890. È considerato un classico americano, nonché uno dei primi romanzi a essere prettamente americano e non inglese. Le situazioni, i valori, i personaggi stessi sono intimamente del Nuovo Mondo, nessuno potrebbe confondersi collocandoli in Gran Bretagna. Il romanzo all’epoca fece scandalo per la sua trattazione su un argomento taboo come l’adulterio. tratto da http://www.wuz.it/riassunto-libri/8883/lettera-scarlatta.html Il mio pensiero: Leggere un classico è sempre sbagliato tuffarsi nella lettura senza prima capire il contesto in cui il romanzo è stato scritto. In particolare succede con La lettera scarlatta.Il libro si apre con un artificio molto usato all’epoca: lo scrittore finge di stare per narrare una vicenda veramente accaduta, basandosi su documenti reali. 1642, Boston, comunità puritana. Hester Prynne dà alla luce una bambina, Pearl, nonostante il marito manchi da anni da casa (al punto che nessuno in città lo conosce). Per questo motivo viene processata per adulterio. Alcuni vorrebbero addirittura che Hester venisse giustiziata per il suo comportamento peccaminoso, ma infine viene condannata a essere esposta sul patibolo alla pubblica umiliazione, esibendo una lettera A cucita di rosso che la renderà una pariah per il resto della vita. Fa inoltre scalpore la decisione della donna di non rivelare il padre della bambina. Il primo capitolo La dogana è autobiografico perchè in effetti Hawthorne è stato sovrintendente della dogana di Salem per parecchi anni decidendo poi di dedicarsi alla scrittura. E' un tipico romanzo dell'8oo sia nello stile che nell'atmosfera che rasenta lo stile di romanzi gotici per i riferimenti alle streghe al diavolo all'uomo nero che gira per la foresta. A me è piaciuto anche se non è scorrevole nella lettura ma mi ricorda altri romanzi dell'epoca per questo. Esagerate le emozioni dei protagonisti è pervaso dal senso di colpa di Esther e dall'odio del marito in incognito.Anche l'osservare la natura a volte maligna della piccola Pearl viene spinto all'estremo. Secondo me è un libro che dovrebbe essere letto in lingua originale per chi ne ha la capacità. Era da tanto che mi aspettava per essere letto e finalmente ce l'ho fatta ben consapevole che era una mia lacuna nella lettura dei classici e che chi li ama lo consiglio.