Di statura superava il metro e ottanta ed era tanto magro da sembrare più alto. Aveva gli occhi acuti e penetranti; il naso, affilato e un po' adunco, conferiva al viso un'espressione vigile e decisa. Anche il mento, quadrato e pronunciato, denotava in lui una salda volontà. Aveva le mani sempre macchiate d'inchiostro e di sostanze chimiche, eppure possedeva una straordinaria delicatezza di tatto, come avevo osservato vedendolo manipolare i suoi fragili strumenti. Introduzione di John le Carré. (fonte: http://lafeltrinelli.it/products/9788804615637/Elementare%2C_Watson/Arthur_Conan_Doyle.html?type=1&cat1=1)