Il 1887 rappresenta una data storica nella letteratura poliziesca. Nasce, infatti, in quell'anno il più celebre detective di tutti i tempi: Sherlock Holmes. Senza, all'inizio, molto clamore, a dire la verità. Infatti "Uno studio in rosso", il primo romanzo della serie, passò praticamente inosservato. Qualche anno dopo però "Il segno dei quattro" fu accolto con un favore di pubblico tale da rimanere celebre nella storia letteraria. Per quarant'anni Doyle continuò a inventare storie sul celebre detective, creando un modello destinato a esercitare un'influenza decisiva su tutta la letteratura poliziesca. "Uno studio in rosso" è il primo romanzo nel quale compare Sherlock Holmes. Attraverso il racconto del dottor Watson, impariamo a conoscere i singolari metodi d'indagine di questo infallibile detective che nel "Segno dei quattro" passa dalla grigia e nebbiosa Londra, in un caldo arcipelago dell'Oceano Indiano: le Isole Andamane. Nelle Avventure di Sherlock Holmes il celebre investigatore si confronta con un caleidoscopio di casi sempre più complessi per salvare la vita di un uomo o il patrimonio di una banca, e si travestirà da prete, da marinaio o da mendicante. "Le memorie di Sherlock Holmes" continua la serie di fantastiche avventure del famoso detective. Nell'ultima di esse Doyle, ormai stanco del personaggio, ne decreterà la morte facendolo precipitare in un abisso. Sarà poi costretto dalle proteste del pubblico a farlo resuscitare. Ne "Il ritorno di Sherlock Holmes" il detective ricompare in gran forma dopo la sua presunta morte. Non si limiterà a indagare sui crimini che avvengono nell'immensa metropoli londinese o nella sonnolenta provincia inglese, ma si adopererà per risolvere intricati casi nei paesi di mezza Europa.