Nella sua immensità questo romanzo è una satira brillante contro l'iniquità della legge e la falsa filantropia. Ci si imbatte in famiglie degradate che rappresentano l'intera società corrotta e contaminata in cui i genitori distratti ed inadeguati sono infetti dalla malattia sociale del parassitismo, che lasciano i figli orfani delle loro attenzioni perchè sono troppo occupati a fare altro. Poi c'è lo Slum, umanizzato e associato ad un corpo mezzo morto che striscia nella miseria: questo è l'indiscusso protagonista del romanzo con il suo degrado morale e fisico in cui i suoi abitanti sono stati trasformati negli elementi in cui essi vivono, il fango e la nebbia. Ed infine la casa, che si contrappone alla terribile Londra in quanto l'autore vuole affidarle virtù domestiche e liberali. Essa però si limita ad essere un rifugio che non può cambiare la società, quel sistema piatto e mediocre. E la desolazione del titolo sta proprio in tutte le abitazioni descritte, in cui manca il calore e la cordialità che le rendono umane, in questo sta la differenza tra House e Home. Ciò che quest'opera mi ha suscitato è l'impressione che il più alto e il più basso siano avvinti inestricabilmente in quella società caratterizzata da impressionanti contrasti, in cui la condizione umana dei personaggi è catapultata in un sistema corrotto e degradato dove la speranza di salvarsi si riduce sempre più.