"Non la conoscevo bene,non ci eravamo mai rivolte la parola pur essendo continuamente in gara tra noi,in classe e fuori.Ma sentivo confusamente che se fossi scappata insieme alle altre avrei lasciato a lei qualcosa di mio che non mi avrebbe restituito più."
L'amica geniale è un libro bellissimo, scritto egregiamente: scorrevole, appassionante e genarazionale.
Queste sono le storie che piacciono a me, perché vere e profonde, che cercano di capire l'animo umano in ogni sua sfumatura.
Il libro racconta l'amicizia tra Lenù e Lila, due bambine che vivono in una Napoli dei primi anni '50, in un ambiente povero, dove non è chiaro quanto importante sia il sapere e la cultura per avere una vita migliore, uno spaccato sulle famiglie del rione, le loro rivalità, i loro segreti, i loro amori, i loro conflitti e le loro conquiste.
Le due bambine sognano di diventare ricche e di cambiare il corso della loro vita rispetto a chi hanno vicino: i genitori, i fratelli, i loro amici, ma ben presto si rendono conto che non è così semplice, i loro sogni ben presto si infrangono nella dura realtà del rione.
"Tu perdi ancora tempo con queste cose, Lenù? Noi stiamo volando sopra una palla di fuoco. La parte che s'è raffreddata galleggia sulla lava. Su questa parte costruiamo i palazzi, i ponti e le strade. Ogni tanto la lava esce dal Vesuvio oppure fa venire un terremoto che distrugge tutto. Ci sono microbi dovunque che ti fanno ammalare e morire. ci sono guerre. C'è una miseria in giro che ci rende tutti cattivi. Ogni secondo può succedere qualcosa che ti fa soffrire in un modo che non hai mai abbastanza lacrime. E tu che fai? Un corso teologico in cui ti sforzi di capire che cos'è lo Spirito Santo? Lascia stare, è stato il Diavolo a inventarsi il mondo, non il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo."
Il bello del libro è il continuo amore-odio che lega il rapporto tra le figure delle due amiche.
Lila è la più forte, di cui tutti fin da piccoli hanno paura e timore, quella che non si riesce mai fino in fondo a capire come la pensa, enigmatica, diretta nelle sue opinioni, intelligente e molto acuta, ma il padre le impedisce di studiare dopo la licenza di quinta elementare, per un po' lei continua a da autodidatta e legge moltissimi libri, poi si arrende al troppo sapere della sua amica, ha un rapporto particolare con il fratello Rino che vuole proteggere e salvare dai pericoli che lui stesso causa, uno scricciolo da piccoletta, da adolescente si trasforma e diventa bellissima, fa innamorare tutti i ragazzi del rione e per sfuggire a quel mondo di povertà si sposa a sedici anni con Stefano il salumiere ricco che tratta tutti con gentilezza e la ama con semplicità disarmante.
Lenù è la ragazza educata, che riesce sempre a farsi voler bene, che studia con diligenza, fino al liceo, ha un rapporto conflittuale con la madre della quale si vergogna per il suo occhio strabico e la sua gamba difettosa, ama Nino che "ha qualcosa che lo mangia dentro, come Lila, ed è un dono e una sofferenza, non sono contenti, non si abbandonano, temono ciò che gli succede intorno...non hanno bisogno di niente e di nessuno e sanno sempre ciò che va e ciò che non va", è quella che dipende dall'altra, ben presto le loro vite, a causa della scuola prenderanno strade diverse, si vede bruttina con l'acne e gli occhiali, è scialba e piatta, però si rende conto che ha poco in comune con i ragazzi del rione, lei ha bisogno di parlare, di discutere e di capire quello che il mondo le può offrire, non vuole assolutamente vivacchiare.
"Mi piaceva scoprire nessi di quel tipo, specie se riguardavano Lila. Tracciavo linee tra momenti e fatti distanti tra loro, stabilivo convergenze e divergenze...Era come se una cattiva magia, la gioia o il dolore dell'una presupponessero il dolore o la gioi dell'altra."
E' un libro bellissimo perché analizza passo passo la crescita di Lila e Lenù da bambine in adolescenti, ben presto le due capiscono che secondo quello che accade nella vita: amore, rivalità, povertà, disagio, invidia, gelosia, soldi ecc.il nostro animo cambia fino a rischiare di diventare brutto di una bruttura da far paura e dalla quale non si può più tornare ad esser quelli di prima: semplici, ingenui e candidi.
"Lei, insomma, stava sola in cucina a fare i piatti ed era stanca, proprio senza forze, quando a un certo punto c'era stato uno scoppio. S'era girata di scatto e s'era accorta che era esplosa la pentola grande di rame. Così, da sola. Era appesa al chiodo dove normalmente si trovava, ma al centro aveva un grande squarcio e i bordi erano sollevati e ritorti e la pentola stessa s'era tutta sformata, come se non riuscisse più a conservare la sua apparenza di pentola...Ma una pentola di rame, anche se cade, non si spacca e non si deforma a quel modo. -E' questo tipo di cose- concludeva Lila, -che mi spaventa. Più di Marcello, più di chiunque. E sento che devo trovare una soluzione, se no, una cosa dietro l'altra, si rompe tutto, tutto, tutto."
Lo consiglio vivamente e non vedo l'ora di leggere il seguito della storia....
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