L'amica geniale)
Narrativa

L'amica geniale, recensito da sofia

Un affresco, un acquerello napoletano questo libro L'amica Geniale di Elena Ferrante, scrittrice napoletana che sa portarci realisticamente nella Napoli dei rioni poveri, è il primo di una trilogia che narra una storia di amicizia. Chi di noi non ha mai avuto un'amica o un amico geniale? E chi non è stato per un altro o altra un amico geniale?La storia si svolge negli anni cinquanta e l'amicizia è quella fra Lila e Linuccia, quest'ultima attratta dalla "cattiveria" di Lila e dal suo carattere ribelle.«La volta che Lila e io decidemmo di salire le scale buie che portavano, gradino dietro gradino, rampa dietro rampa, fino alla porta dell’appartamento di don Achille, cominciò la nostra amicizia»Inizia una storia che fa immergere il lettore in una vicenda che sembra la sua storia quando da bambino affrontava i pericoli mano nella mano con un amico del cuore.La scomparsa di Lila (Raffaella Cerullo), ormai sessantenne, è il punto di partenza ma anche di arrivo. La sua amica Elena Greco, detta Lenuccia, vive a Torino e riceve una telefonata di Rino, il figlio di Lila, per chiederle della madre di cui non ha più notizie da due settimane. È questo l’incipit di una storia a ritroso, raccontata in prima persona da Lenuccia, quasi per sfida e per rabbia. «Vediamo chi la spunta questa volta, mi sono detta. Ho acceso il computer e ho cominciato a scrivere ogni dettaglio della nostra storia, tutto ciò che mi è rimasto in mente». Attraverso il racconto di Elena l'autrice ci porta in un rione napoletano popolato da camorristi, da falegnami che si vendicano, da calzolai come Fernando e Rino rispettivamente padre e fratello di Lila,fruttivendoli e salumieri, dove le donne vivono «arruffate in ciabatte e vecchi abiti consunti», gli uomini sono furiosi e volgari, i bambini «non sanno il significato di ieri e nemmeno di domani, tutto è questo, ora», crescono con l’obbligo di rendere la vita difficile agli altri prima che gli altri la rendano difficile a loro.Le due bambine pur così diverse diventeranno amiche per la pelle. Geniale è Lila con la sua capacità di apprendere eccezionale che stimola Lenù ad emularla. Sarà Elena che proseguirà gli studi mentre Lila ostacolata dai suoi genitori si fermerà alla quinta elementare.Eppure Lila sarà sempre lo stimolo per Elena per primeggiare a scuola e passare al liceo con tutti dieci.In tutte e due c'è il desiderio di staccarsi dal rione e dalla vita che qui devono condurre.Per Lila, figlia dello «scarparo» Fernando, «la faccia nuova» sarà il matrimonio precoce e sfolgorante con Stefano Carracci, figlio di Don Achille. Per Elena, con un padre usciere e una madre casalinga, sarà lo studio, la letteratura, la scrittura.L'amicizia è descritta dalla Ferrante come un sottile gioco dualistico dove si alternano affetto e rivalità, e nel lettore, alla fine, resta il desiderio di continuare a vivere questo rapporto. L'autrice ci ha accontentati altri due libri ci porteranno nel sottile gioco dell'amicizia fra Lila e Lenù( il secondo volume sarà Storia di un nuovo cognome). Consigliato!

Ricordati che questa è l'opinione di un lettore e non rappresenta una recensione ufficiale del libro.

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