I cariolanti
  • 9788861921054
  • elliot
  • 2009

I cariolanti

di Sacha Naspini

1918, campagna toscana. Per non partire soldato nella Prima guerra mondiale, un uomo nasconde suo figlio di nove anni e sua moglie in un buco scavato nel bosco. Lì dentro la famiglia passa quasi tutto il tempo, il padre esce solo per prendere l’acqua e per cacciare, ma a volte il cibo non si trova e allora bisogna affondare le dita nella terra umida per vedere se salta fuori un baco o una radice da masticare, oppure rassegnarsi a mangiare carne umana. Inizia così l’avventura di Bastiano, che cerca di riscattare la sua vita solitaria e animalesca innamorandosi di Sara, la figlia del padrone per cui va a lavorare come aiutante stalliere. Ma il fango quasi mai incontra la luce, e allora finirà per sporcarsi totalmente, uccidere colpevoli e innocenti, scappare, trasformarsi in un animale da preda, perdersi, per poi ritornare alle origini, alle sue vere radici, da cui non può fuggire. I Cariolanti è un romanzo di deformazione, selvatico e rabbioso, dove il vero protagonista è la bestialità, non la bestialità malvagia e gratuita, ma quella istintiva e viscerale di chi uccide per sopravvivere.


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Commenti (1)

19/03/2012 - brontolo
utente
Un libro duro, durissimo, feroce a tratti disturbante ,scritto narrando fatti atroci, ma senza nessun compiacimento o indugio sui particolari macabri. Una scrittura asciutta, secca ,per narrare una storia di un orrore senza fine. La storia di una vita segnata dalla fame, dalla miseria, dalla solitudine e dalla disperazione . 1918, per sfuggire all’arruolamento un padre si nasconde con la famiglia in un buco sotto terra. Qui il piccolo Bastiano cresce patendo la fame ,subendo le più atroci privazioni, che non sono solo la fame ma anche e soprattutto la mancanza di affetto, di contatto con altri esseri umani e la consapevolezza che solo il predatore riesce a sopravvivere. Cresce sviluppando solo gli istinti di sopravvivenza più primordiali, che lo fanno sentire più vicino agli animali che agli uomini e più a suo agio tra i boschi che in una casa. Diventato adulto , cercherà anche ,a suo modo, di inserirsi nella vita del paese,ma il suo carattere ed i suoi istinti lo porteranno sempre a reagire con violenza, spinto da impulsi “animaleschi “ che non sa frenare, perché solo quello ha imparato dalla vita. Una vita che, iniziata in miseria, non riuscirà mai ad avere una svolta, la galera e la guerra lo metteranno di fronte ad altra miseria, ma in quelle situazioni riuscirà a sopravvivere proprio grazie a quegli istinti che ha sviluppato . Anche nelle rare occasioni nelle quali incontra persone animate da buoni sentimenti, le sue azioni hanno sempre risvolti tragici. Non riesce a distinguere il bene dal male, perché nella sua vita bene non ne ha mai avuto. E’ una storia tragica, senza possibilità di riscatto alcuno, perché Bastiano è nato “ di traverso” e non ha speranze di una vita migliore : è destinato ad una vita di violenza, orrore e miseria, le sole cose che conosce e sa combattere ad armi pari. Resta solo un quesito alla fine : Bastiano è vittima o carnefice? Forse entrambe le cose perché spesso da una vittima nasce un carnefice.

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