le nostre assenze
  • 9788861922181
  • elliot
  • 2012

le nostre assenze

di sacha naspini

Due ragazzini scoprono una tomba etrusca e decidono di scavarla di nascosto da tutti nel doposcuola. Vent’anni dopo una bambina viene rapita in America e rinchiusa nella stanza di una pensione, insieme a un gattino di nome Spunky. Cosa unisce i due eventi? Le nostre assenze è il racconto di questi due decenni e degli avvenimenti che hanno coinvolto tre generazioni di una famiglia toscana, di un uomo in fuga dai campi di concentramento, di una donna che ritrova il suo primo amore dopo una vita intera. Ma è anche la storia di un padre incapace di affrontare il proprio ruolo e di una madre troppo giovane per proteggere il figlio, di un ragazzino povero che vive nelle case popolari “al di là della rete” e di una sete di vendetta che consuma tutta un’esistenza. Sacha Naspini narra in modo magistrale e bruciante i sentimenti intensi e contraddittori dell’adolescenza, il passaggio improvviso all’età adulta, la smania inesorabile e cieca di rivalsa e, insieme, la forza invincibile dell’amore e della speranza. O, semplicemente, il desiderio di un posto chiamato “casa”.


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Commenti (1)

12/06/2012 - brontolo
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E' una storia di assenze, di piccole e grandi mancanze e di tradimenti. La prima assenza è quella del nonno, forse unico pilastro nella vita del protagonista, che muore lasciandolo incredulo e sperduto in una famiglia che è solo apparentemente solida. Un padre che millanta un passato avventuroso, nascondendo un presente da tombarolo, una madre che rincorre la gioventù mai vissuta e una nonna che arriva carica di storie di un passato che avrebbe potuto essere, ma non è stato. Il piccolo protagonista, senza nome, ha un amico sul quale scarica quella particolare perfidia e tirannia tipica dei bambini. Michele, l'amichetto, è povero, viene da famiglia disagiata e vive grazie a quello che gli passa la mamma del protagonista: vestiti, giocattoli, dolci e qualche occasione di svago. Vive una vita di seconda mano, ma in qualche maniera pare suscitare l'invidia del protagonista. Michele è libero, gira per le zone della città che a lui sono interdette, non ha paura e anche i suoi giochi, fatti di nulla, paiono suscitare un certo fascino. Ma anche la famiglia dell'amico, che pure dovrebbe essere grata per l'aiuto, tradisce ed il padre compie un furto in casa del protagonista. Il rapporto con Michele sembra giunto al capolinea e anche la sua famiglia si sgretola: il padre si è rivelato per quello che è, un poco di buono che abbandona anche la moglie la quale decide di riprendersi gli anni perduti lascia il figlio sempre più spesso con la nonna. Un giorno però Michele gli rivela di avere scoperto una tomba etrusca ed il bambino pensa sia finalmente arrivato il momento di rivalutarsi agli occhi del padre e magari farlo tornare. La scoperta di un prezioso scudo è però l'inizio della tragedia. Da quel buco scavato nel terreno prende il via una spirale di odio , rancore e senso di colpa che sconvolgerà la vita del bambino e di coloro che gli stanno vicino . Da quel momento il protagonista smette di vivere per dedicarsi solo ad una missione: la vendetta, che diventa la sua ossessione. Tutta la sua vita è preordinata al raggiungimento del suo scopo, distruggere chi lo ha tradito. Da un buco nel terreno ad un buco ancora più oscuro: quello dell’anima. Una storia durissima narrata con il solito stile asciutto, senza fronzoli, che ti colpisce duro e non ti molla. Una storia che ti scava nell’animo e ti fa riflettere: quanto le azioni, le assenze, le mancanze e i tradimenti possono ferire ? E se invece avessimo travisato qualche comportamento vedendoci quello che in realtà non c’è? E la vendetta è veramente dolce o fa del male soprattutto a chi la cerca?

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