31 a.C. Il giovane Ottaviano, reduce dalla vittoriosa battaglia di Azio, si macchia di un atroce delitto contro il sangue del suo sangue, attirando su di sé una maledizione che segnerà il destino di un'intera stirpe: lui, la sua famiglia e i suoi eredi non avranno mai pace e andranno incontro a ogni genere di dolore. Con il passare degli anni, quella che era sembrata una vaga minaccia assume i contorni di una terribile previsione, perché la sorte si accanisce contro la dinastia Giulio-Claudia fondata da Ottaviano, divenuto nel frattempo Augusto e imperatore. All'ombra della sua figura fioriscono intrighi e scandali e chi lo circonda finisce per lasciarsi corrompere dalla brama di potere. I contrasti proseguono sotto il regno di Tiberio, figliastro di Augusto, e portano ad altre morti, congiure e assassinii. L'imperatore successivo, Caligola, si rivela ben presto inadeguato al grande compito di cui è stato investito: i suoi eccessi creano malcontento e la sua ferocia semina il terrore. Gli succede Claudio, il cui regno è caratterizzato dalle trame di potenti liberti e di donne ambiziose, fino ad Agrippina che, come Livia a suo tempo, spiana la strada al proprio figlio Nerone. Tra scandali, tradimenti e complotti, prende vita la storia della dinastia che ha creato l'impero romano e che ha conosciuto, nel breve arco di un secolo, l'ascesa, il fulgore e il declino.