Il calice della vita
di Glenn Cooper
Inghilterra, XV secolo. Il Graal. Per secoli, regnanti e uomini di fede, studiosi e avventurieri hanno cercato la sacra coppa da cui ha bevuto Cristo durante l'Ultima Cena. Imprigionato in una cella, Thomas Malory, non ha speranza. Non gli resta che nascondere tra le pagine del suo racconto su re Artù, la chiave di accesso ad un grande segreto. Inghilterra oggi: Arthur Malory ha appena perso un amico che gli aveva rivelato di aver fatto una senzazionale scoperta sul Graal. Spetterà a lui risolvere l'enigma di una storia iniziata nel 33 d.C e che sembra non avere fine.
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Commenti (2)
06/02/2014 - sofia
Glenn Cooper è un autore che amo molto.Nel suo La biblioteca dei morti ha raggiunto un successo strepitoso anche se, personalmente,non è stato uguagliato dai successivi Il libro delle anime e La mano del destino dove ha trascinato un pò la storia. Nel suo ultimo Il calice della vita un thriller tra il fantascientifico e il religioso con un pizzico di fantasy, parla della ricerca del Graal a cui sono interessati due gruppi che impersonano il Bene e il Male.Come sempre il suo stile è avvincente e il libro si legge tutto d'un fiato. I particolari scientifici sono abbastanza astrusi da comprendere e il finale è abbastanza affrettato e naturalmente poco credibile. In sostanza non mi è piaciuto e spero che nel futuro il nostro Glenn Cooper faccia meglio! Non mi sento di sconsigliarlo perchè l'autore si legge sempre volentieri però pretendo di più.
04/09/2019 - palmaleona
La ricerca del Sacro Graal assume, in questo romanzo, l'aspetto di una farsa a dir poco ridicola e surreale. Alla storia del presunto erede di Re Artù che cerca il Sacro Graal non viene aggiunto nulla di nuovo, e, la natura extraterrestre del materiale di cui è fatto il calice non è credibile e rende la vicenda più importante della fede Cristiana un semplice passaggio attraverso antimateria e buchi neri. Dei libri di Glenn Cooper questo è stato quello più difficile da leggere per gli elementi di cui sopra e per la mancanza di quel ritmo incalzante e coinvolgente che ho sempre apprezzato nella scrittura di Glenn Cooper. Deludente.
