Argento vivo
  • 9788838930799
  • sellerio
  • 2013

Argento vivo

di Marco Malvaldi

“..goccioline di metallo che scorrevano sferiche e perfette, indifferenti alla gravità del mondo fisico, che si rompevano e riunivano di continuo per ritrovarsi alla fine in un’unica goccia. …Perfezione cromatica e morfologica, unite da una dinamica solo apparentemente caotica, ma che alla fine riconduceva con la propria logica miracolosa queste piccole gocce a un singolo ente che tutte le comprendeva…” Questo è la descrizione dell’argento vivo, descrizione che calza a pennello alla trama del libro. Un evento inziale, il furto di un computer, scatena un effetto domino che coinvolgerà tutti i protagonisti del libro. Una serie di eventi la cui correlazione è ignota ai protagonisti, i quali si trovano così coinvolti in una deliziosa commedia degli equivoci, fino al finale che riallaccia tutti i fili. Una storia piacevole e leggera, nel senso migliore del termine, narrata con ironia. E è proprio l’ironia la caratteristica che io prediligo non solo in Malvaldi ma nelle persone in generale. Chi possiede e sa fare buon uso dell’ironia sta nel mio personale Olimpo. La capacità di vedere le cose da un punto di vista diverso, dissacrante, originale, l’abilità nel giocare con le parole, di non vederne solo il loro significato primario, ma saperle usare come sottolineatura, contrappunto e battuta al limite del surreale inserendole in una frase stravolgendone il significato, sono caratteristiche che amo e che ritrovo in Malvaldi. Mi piace molto anche il suo inserirsi nella narrazione, come voce fuori campo. La sua è una narrazione divertente e divertita e ho la bella sensazione che non si prenda troppo sul serio, cosa alquanto rara purtroppo . Altro merito da sottolineare è la voglia di cambiare, di dire e scrivere cose nuove,non fossilizzandosi su personaggi seriali. Sarebbe stato facile continuare a scrivere degli strepitosi vecchietti del BarLume e invece è riuscito a stupire con un libro adorabile come Odore di chiuso, per poi cambiare ancora registro coi due libri seguenti. Ogni libro di Malvaldi si legge col sorriso e non dite che è poco….


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Commenti (2)

08/10/2013 - brontolo
utente
“..goccioline di metallo che scorrevano sferiche e perfette, indifferenti alla gravità del mondo fisico, che si rompevano e riunivano di continuo per ritrovarsi alla fine in un’unica goccia. …Perfezione cromatica e morfologica, unite da una dinamica solo apparentemente caotica, ma che alla fine riconduceva con la propria logica miracolosa queste piccole gocce a un singolo ente che tutte le comprendeva…” Questo è la descrizione dell’argento vivo, descrizione che calza a pennello alla trama del libro. Un evento inziale, il furto di un computer, scatena un effetto domino che coinvolgerà tutti i protagonisti del libro. Una serie di eventi la cui correlazione è ignota ai protagonisti, i quali si trovano così coinvolti in una deliziosa commedia degli equivoci, fino al finale che riallaccia tutti i fili. Una storia piacevole e leggera, nel senso migliore del termine, narrata con ironia. E è proprio l’ironia la caratteristica che io prediligo non solo in Malvaldi ma nelle persone in generale. Chi possiede e sa fare buon uso dell’ironia sta nel mio personale Olimpo. La capacità di vedere le cose da un punto di vista diverso, dissacrante, originale, l’abilità nel giocare con le parole, di non vederne solo il loro significato primario, ma saperle usare come sottolineatura, contrappunto e battuta al limite del surreale inserendole in una frase stravolgendone il significato, sono caratteristiche che amo e che ritrovo in Malvaldi. Mi piace molto anche il suo inserirsi nella narrazione, come voce fuori campo. La sua è una narrazione divertente e divertita e ho la bella sensazione che non si prenda troppo sul serio, cosa alquanto rara purtroppo . Altro merito da sottolineare è la voglia di cambiare, di dire e scrivere cose nuove,non fossilizzandosi su personaggi seriali. Sarebbe stato facile continuare a scrivere degli strepitosi vecchietti del BarLume e invece è riuscito a stupire con un libro adorabile come Odore di chiuso, per poi cambiare ancora registro coi due libri seguenti. Ogni libro di Malvaldi si legge col sorriso e non dite che è poco….

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14/10/2013 - Gino
utente
Il nuovo libro di Malvaldi ancora una volta non è banale, non stanca, ti rilassa, non si prende troppo sul serio. Il libro si apre con una rapina ai danni di uno scrittore famoso, nella sua casa viene rubato il computer su cui c’è un romanzo non ancora presentato all’editore, e di cui lo stesso scrittore non dispone di altre copie. Questo scatenerà un reazione a catena che coinvolgerà tutti i personaggi del libro. Il file del libro è sfuggente come l’argento vivo: “[…] goccioline di metallo che scorrevano sferiche e perfette, indifferenti alla gravità del mondo fisico, che si rompevano e riunivano di continuo per ritrovarsi alla fine in un’unica goccia. …Perfezione cromatica e morfologica, unite da una dinamica solo apparentemente caotica, ma che alla fine riconduceva con la propria logica miracolosa queste piccole gocce a un singolo ente che tutte le comprendeva…” Una serie di eventi metterà in correlazione i personaggi, che sono all’oscuro di tutto, i quali sembrano vivere e tratteggiare i dettami della commedia dell’assurdo, per arrivare ad un finale che ricollega tutte le questioni apparentemente inspiegabili. Malvaldi come sempre ci presenta personaggi che si distinguono, che hanno un peso specifico individuale importante, ma che non sanno di averlo. Inoltre ho apprezzato la voce fuoricampo in cui lui si inserisce nella narrazione. Bello, consigliato per chi voglia sorridere tra le pagine, e per chi riesce a non prendersi troppo sul serio.

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