Argento vivo)
Gialli, polizieschi e noir

Argento vivo, recensito da Gino

Il nuovo libro di Malvaldi ancora una volta non è banale, non stanca, ti rilassa, non si prende troppo sul serio. Il libro si apre con una rapina ai danni di uno scrittore famoso, nella sua casa viene rubato il computer su cui c’è un romanzo non ancora presentato all’editore, e di cui lo stesso scrittore non dispone di altre copie. Questo scatenerà un reazione a catena che coinvolgerà tutti i personaggi del libro. Il file del libro è sfuggente come l’argento vivo: “[…] goccioline di metallo che scorrevano sferiche e perfette, indifferenti alla gravità del mondo fisico, che si rompevano e riunivano di continuo per ritrovarsi alla fine in un’unica goccia. …Perfezione cromatica e morfologica, unite da una dinamica solo apparentemente caotica, ma che alla fine riconduceva con la propria logica miracolosa queste piccole gocce a un singolo ente che tutte le comprendeva…” Una serie di eventi metterà in correlazione i personaggi, che sono all’oscuro di tutto, i quali sembrano vivere e tratteggiare i dettami della commedia dell’assurdo, per arrivare ad un finale che ricollega tutte le questioni apparentemente inspiegabili. Malvaldi come sempre ci presenta personaggi che si distinguono, che hanno un peso specifico individuale importante, ma che non sanno di averlo. Inoltre ho apprezzato la voce fuoricampo in cui lui si inserisce nella narrazione. Bello, consigliato per chi voglia sorridere tra le pagine, e per chi riesce a non prendersi troppo sul serio.

Ricordati che questa è l'opinione di un lettore e non rappresenta una recensione ufficiale del libro.

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